Spese, via la franchigia di 250 euro

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ROMA — L’eliminazione dei tetti e delle franchigie sulle detrazioni e deduzioni fiscali per le spese sanitarie, i mutui e l’istruzione. Con la possibilità  che tetto massimo e soglia minima restino solo per le voci a minor impatto sociale, come quelle veterinarie. E il ripristino dei fondi per 900 milioni di euro a favore dei malati di sla, la sclerosi laterale amiotrofica, annunciato direttamente dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli: «Volevo rassicurare, non c’è né una dimenticanza né un’assenza di risorse». Confermata la rinuncia alla riduzione delle aliquote Irpef e il blocco dell’Iva che non salirà  all’11%, la legge di Stabilità  continua a cambiare forma ancora prima di essere messe ai voti della commissione Bilancio della Camera. Proprio ieri il ministero dell’Economia ha fornito un bilancio parziale delle entrate tributarie: nei primi nove mesi del 2012 ammontano a 292.526 milioni di euro, con un aumento del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’incasso della lotta all’evasione sale del 6,5%, quello dei giochi scende dell’8,3%. «Nel complesso — si legge nel comunicato del ministero — pur in presenza di una congiuntura fortemente negativa, la dinamica conferma la tendenza alla crescita a ritmi superiori (…) per effetto delle misure correttive varate a partire dalla seconda metà  del 2011». Anche i due relatori della legge di Stabilità , Pierpaolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) stanno facendo i conti: senza i tagli dell’Irpef il nuovo testo in costruzione porterebbe in dote 6,7 miliardi di euro nei prossimi tre anni. L’ipotesi è quella di creare un fondo da utilizzare per lavoro, con la riduzione del cuneo fiscale, imprese e ricerca scientifica. I risparmi saranno però crescenti, nel primo anno a disposizione avremo «solo» 1,1 miliardo di euro. E sarebbe quindi necessario scegliere una sola voce sulla quale concentrare gli interventi. Quasi sicuramente proprio la riduzione del cuneo fiscale, cioè la tassazione sul lavoro. C’è poi da risolvere la questione sicurezza. Maurizio Gasparri dice che senza modifiche su questo fronte il Pdl non darà  il suo voto. Una parte degli emendamenti proposti dal partito è tra gli 877 dichiarati inammissibili, più della metà , dal presidente della commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti. Una scelta non politica ma tecnica, perché alcune delle misure contestate dal Pdl (come il blocco del turn over) si trovano in altri provvedimenti come la spending review e non possono essere oggetto di modifica in questa sede. Ma il problema politico c’è e alla fine un compromesso andrà  trovato.


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