by Sergio Segio | 16 Dicembre 2012 8:32
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NEW YORK . A Newtown la polizia indaga su chi era Adam Lanza. Ma le leggi non cambianoIntroverso, solitario, molto intelligente, timido, di «buona famiglia», bravo a scuola ma privo di rapporti con gli altri studenti. L’identikit che inizia ad emergere di Adam Lanza, il ventenne che, venerdì mattina è entrato nella Sandy Hook Elementary School, a Newtown, in Connecticut, e -prima di suicidarsi- ha ucciso venti bambini tra i cinque e i dieci anni e sei adulti, suona tristemente familiare -non troppo dissimile da quello di James Holmes (il killer di Aurora) e Seung-Hui Cho (quello di Virginia Tech).
La polizia afferma di avere in mano «buoni elementi» per ricostruire il movente ma contrariamente a quanto si pensava inizialmente, Lanza si sarebbe introdotto nella scuola (le cui porte venivano chiuse al pubblico ogni mattina alle 9.30) rompendo una finestra. È stata contraddetta dalle autorità scolastiche anche la notizia secondo cui la madre dell’omicida, e che lui avrebbe ucciso poco prima di commettere la strage, sarebbe stata un’insegnante alla Sandy Hook. Nancy Lanza è stata però indicata come la proprietaria di due pistole semiautomatiche e di una carabina Bushmaster per uso militare, un piccolo arsenale da cui suo figlio avrebbe attinto venerdì. Come nel caso di Aurora e di Virginia Tech, le armi erano state acquistate legalmente e, secondo quanto riportato dalla Reuters, erano un hobby personale della signora, che portava spesso con sé i figli al poligono di tiro. Pochi ancora i dettagli sulla scintilla che avrebbe innescato la catena di eventi che ha portato alla strage -la Nbc parlava ieri mattina di una lite scoppiata giovedì tra Adam Lanza e alcuni impiegati della scuola. Le bandiere di tutti gli edifici federali sono state abbassate a mezz’asta e il presidente della Camera John Boehner ha annunciato che I repubblicani avrebbero rinunciato al rituale discorso del week end, per lasciare che fosse solo Obama a parlare in occasione di un lutto che unisce tutto il paese. Nel suo breve discorso di venerdì, inframmezzato da istanti di silenzio in cui il presidente cercava di trattenere le lacrime, Obama ha aperto una fessura («dobbiamo unirci e fare qualcosa perché tragedie del genere non si ripetano») in direzione di una trattativa politica sull’inevitabile dibattito relativo al controllo delle armi -problema da cui il presidente è stato alla larga sia durante il suo primo mandato che in sede di campagna elettorale (se non per rispondere a una domanda durante uno dei duelli tv con Romney).
Come prevedibile, ieri quel dibattito era su tutti i giornali, con Michael Bloomberg, capo di una coalizione di sindaci contro le armi da fuoco, che chiedeva risultati concreti. «È un problema che andava affrontato dopo l’ultima sparatoria, e quella che l’ha preceduta», gli ha fatto eco la deputata democratica Carolyn McCarthy, che ha iniziato la sua carriera politica proprio in nome del controllo delle armi, quando suo marito è rimasto ucciso in una sparatoria su un treno di Long Island, nel 1993. È stato in seguito a quella sparatoria che Bill Clinton era riuscito, nel 1994, a fare passare una legge che bandiva le armi d’assalto (inclusi fucili e pistole semiautomatiche che permettevano l’uso di megacaricatori, come quelle usate da Lanza e da Holmes). Ma la legge è scaduta nel 2004 e finora ogni proposta di rinnovarla è fallita. Non è garantito che Newtown, e persino i cadaveri di venti bambini, facciano la differenza tra l’inazione che ha seguito Aurora, solo qualche mese fa, e una svolta. Basta dire che immediatamente dopo la rielezione di Obama le vendite di armi da fuoco hanno subito un’impennata, determinate proprio dalla paura di restrizioni…
Ma le elezioni sono ormai alle spalle e alle urne la National Rifle Association è risultata meno potente del previsto. Forse quella contro le armi d’assalto potrebbe essere una battaglia plausibile. Dopo tutto, il body count impressionante di queste stragi è anche banalmente una questione tecnica: quante pallottole si possono sparare in un margine di tempo abbastanza ristretto.
Pistole e fucili semiautomatici e caricatori da 30, 50, 100 pallottole sono per design strumenti da carneficina. Armi da guerra. Al tiro a segno, o per andare a caccia, non ce n’è nessun bisogno. E, in genere, la possibilità di autodifendersi non prevede l’eventualità di dover far fronte da soli a un esercito. Questo forse possono capirlo anche in un paese dove il diritto di essere armati è, e rimarrà , intoccabile per ancora molto tempo.
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