Kerry al posto di Hillary Ma su Hagel alla Difesa si apre un nuovo scontro

by Sergio Segio | 22 Dicembre 2012 8:25

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Crisi aperte che aspettano, al guado, il nuovo segretario di Stato, John Kerry. Come previsto Barack Obama gli ha affidato le chiavi del Dipartimento di Stato. La «persona giusta» — lo ha definito il presidente — chiamata a lavorare nella «nuova era». Dando l’annuncio, Obama si è soffermato sui successi, dalla caccia ad Al Qaeda al ritiro dall’Iraq. Vittorie però parziali, a volte in bilico. Tutto può cambiare rapidamente. Ed ecco che Kerry, 69 anni, è il personaggio che «non deve studiare» per ricoprire una poltrona non sempre comoda. Una carica destinata all’ambasciatrice all’Onu Susan Rice costretta poi al ritiro dal tiro pesante dei repubblicani e dallo scarso entusiasmo di molti democratici. Kerry non ha — in teoria — problemi di relazioni. Veterano di guerra, la lunga vita da parlamentare, la guida della commissione esteri del Senato, la conoscenza della Washington politica parlano a suo favore. Ha le spalle solide di chi nel 2004 ha lottato per le presidenziali contro Bush, un campagna dove nacque l’asse con l’allora senatore Obama. Ha l’umiltà  di chi è pronto ad ascoltare. Lo hanno definito una Hillary «con i pantaloni», un uomo capace di prendere decisioni senza perdere di vista la prudenza.
In questi anni ha viaggiato spesso nelle aree critiche, come l’Afghanistan o il Pakistan, conosce già  molto dei suoi interlocutori, ha creato rapporti personali. Non sempre azzeccati. I critici gli rimproverano l’eccessiva fiducia mostrata in passato verso il leader siriano Bashar Assad e oggi considerato un mostro da abbattere. Ma possiamo dire che, in Occidente, era in buona compagnia. Nei prossimi giorni Obama dovrebbe completare il suo team, composto da figure nuove. C’è molta attesa per il futuro segretario alla Difesa che potrebbe essere l’ex deputato repubblicano Chuck Hagel. Ma su di lui è già  iniziato un fuoco di sbarramento. Non gli perdonano gli attacchi alla «lobby ebraica» (frase del 2006), i commenti sui gay (1998) e posizioni ritenute troppo morbide. Lui ha cercato di rimediare, precisando e scusandosi. Segnali che per ora non hanno dato risultati. Alcuni esponenti repubblicani hanno annunciato che voteranno contro.

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