Obama passa all’azione Bando ai fucili d’assalto

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WASHINGTON — Un calcolo empirico: Adam Lanza ha sparato circa 200 proiettili in 10 minuti. Colpi usciti dal suo Bushmaster, copia semi-automatica di un fucile concepito per i soldati. Sono armi d’assalto come queste che Obama e un buon numero di persone vogliono mettere al bando. Stessa cosa per i maxi-caricatori che danno ai killer un volume di fuoco impressionante. Ieri il presidente ha dichiarato apertamente il suo sostegno alla proposta avanzata dalla parlamentare Dianne Feinstein, che vuole reintrodurre il divieto deciso da Clinton nel ’94 e fatto scadere da Bush dieci anni dopo. «Non abbiamo fatto abbastanza per affrontare la vergogna di questa violenza», ha affermato il presidente pensando alle vittime nella scuola di Newtown.
Il massacro dei bambini ha scosso chi — anche alla Casa Bianca — si è limitato a blaterare. E qualcuno si è vergognato di tutte quelle armi in giro. Clamorosa la decisione del fondo di investimenti Cerberus CM. I dirigenti hanno annunciato la vendita delle loro quote di partecipazione al Freedom Group, la società  che produce, tra l’altro, il Bushmaster. Su Cerberus si sono concentrate le pressioni del sindacato degli insegnanti che ha investito nel fondo così come molte critiche. Altro particolare. Il padre di Stephen Feinberg, il fondatore di Cerberus risiede proprio a Newtown, il paese dell’attacco. E si è svegliata, dopo un silenzio di quattro giorni, la National Rifle Association, l’influente lobby delle armi: «Scioccati e rattristati, siamo pronti ad aiutare affinché questo non accada di nuovo». Bisogna capire come, visto quanto sono affezionati ai loro fucili gli americani. Il Bushmaster, nel timore che lo mettano al bando, è molto richiesto e costa appena 600 dollari. Chi non si vergogna, è Press Tv, emittente iraniana che ha intervistato alcuni «esperti americani» su quanto è accaduto: hanno sostenuto che la strage è stata compiuta da «squadre della morte israeliane per punire Obama».
Le iniziative politiche si intrecciano con le indagini. Un vicino dei Lanza ha fornito un indizio interessante, anche se da verificare. Adam sarebbe «esploso» perché la madre intendeva ricoverarlo in un manicomio ed aveva avviato le pratiche. Per il ragazzo Nancy voleva «più bene ai bambini della scuola» che a lui e questo spiegherebbe l’attacco alla Sandy Hook. Ma fino ad oggi si è detto che non vi era alcun legame diretto tra l’istituto e la donna. Diversa la ricostruzione offerta da altri. Nancy era alla ricerca di un college adatto al figlio — sostengono — ed aveva girato moltissimo, anche all’estero, per trovarlo. Inoltre sembra che avesse scoperto di avere una «sorella segreta». La storia del college era vera o si trattava di una scusa per nascondere ai conoscenti l’imminente ricovero di Adam? Si tratta comunque di informazioni da accogliere con molta cautela.
La polizia ha invece confermato che il giovane, dopo aver ucciso Nancy con quattro colpi alla testa, ha distrutto la memoria del suo computer. Forse ha voluto cancellare le tracce delle sue navigazioni su Internet o eventuali testi. La Scientifica spera di recuperare qualcosa. Adam viveva nel seminterrato della casa, doveva aveva bagno, camera da letto, stanza con tv e computer. Alle pareti poster di armi e mezzi militari. Quello era il suo mondo e la madre l’unico legame con l’esterno.
Guido Olimpio


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