Passa l’ultima stangata del governo dei tecnici

by Sergio Segio | 22 Dicembre 2012 9:17

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Quando nel primo pomeriggio il governo incassa la fiducia della Camera sulla legge di stabilità  (373 sì, 67 no e 15 astenuti), quella che una volta si chiamava finanziaria diventa legge. Anche se il via libera definitivo sul provvedimento, che resta uguale a quello approvato 24 ore prima dal Senato, arriva alle 17.30 con 309 voti favorevoli, 55 contrari di Idv e Lega, e 5 astenuti Radicali. Sull’unico gigantesco articolo con 554 commi, che segna uno degli ultimi atti del governo Monti, vale nel complesso il giudizio di Susanna Camusso: «La legge di stabilità  non contiene scelte per invertire la crisi in cui versa il paese».
A riprova delle parole di Camusso, nelle pieghe del maxiprovvedimento non mancano decisioni che vanno a penalizzare fasce deboli della popolazione. Fra le ultime novità  ad esempio i sindacati degli inquilini, sia confederali che di base, scoprono l’azzeramento del fondo di sostegno per l’affitto, nei passaggi della legge fra Camera e Senato: «Si tratta di un dietrofront estremamente grave – segnalano Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini – visto che in partenza era stato approvato un fondo che comprendeva nei capitoli di spesa l’aiuto agli inquilini più deboli. Questo ennesimo taglio imprime un marchio ulteriormente negativo sulle politiche sociali del governo». Marchio che non viene certo lenito dalla proroga di sei mesi degli sfratti, resa obbligatoria da una situazione sociale sempre più esplosiva. Un’altra denuncia arriva dalle associazioni impegnate sul fronte dell’emergenza carceraria, che segnalano il taglio del 95% alle spese per favorire l’attività  lavorativa dei detenuti, oltre che a quelle per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Un’altra bastonata, da aggiungere all’affossamento del decreto sulle pene alternative al carcere, per cercare di contrastare l’inumano affollamento negli istituti penitenziari per cui si sta battendo, fra i tanti, Marco Pannella.
Di segno opposto, naturalmente, i provvedimenti a favore delle grandi opere e delle imprese a vocazione militare. A partire dall’alta velocità  sulla tratta Torino-Lione, per la quale viene dato il via libera a un nuovo finanziamento di 2,25 miliardi in 15 anni, tale da far aumentare gli stanziamenti di 150 milioni per ogni anno che andrà  dal 2015 al 2029. Mentre per Finmeccanica è confermato un rifinanziamento per 8,43 miliardi in 16 anni della legge 808, quella in materia di «interventi per lo sviluppo e l’accrescimento di competitività  delle industrie operanti nel settore aeronautico».
Tra le conferme auspicate della legge di stabilità  c’è quella relativa alle nuove risorse per gli ammortizzatori in deroga. Finanziamenti che erano stati richiesti a gran voce dalla Cgil e dagli enti locali perché, con gli 800 milioni inizialmente stanziati dal governo di Mario Monti, era stato calcolato di non poter andare oltre il mese di aprile per il sostegno al reddito degli addetti delle piccole e piccolissime imprese, prive di cassa integrazione ordinaria. In parlamento sono state votate ulteriore risorse per circa 900 milioni, che portano il totale a 1,7 miliardi. Sul fronte del lavoro scatta anche la proroga per i precari della pubblica amministrazione con i contratti in scadenza, che possono restare nel loro impiego fino al 31 luglio 2013. Inoltre nei concorsi pubblici ai precari potrà  essere riservata una quota fino al 40% dei posti a disposizione. Ne potranno beneficiare i lavoratori con tre anni di servizio con contratto a tempo determinato o collaborazione coordinata e continuativa (ex co.co.co) nell’amministrazione che emana il bando.
Quanto all’Imu, viene confermato il trasferimento nel prossimo biennio del gettito alle amministrazioni comunali, con una stima di circa 7,5 miliardi per le casse dei municipi. All’amministrazione centrale resta invece il gettito Imu su capannoni industriali e laboratori artigianali, con un incasso previsto di 8,9 miliardi tra il 2013 e il 2014. I Comuni potranno aumentare l’aliquota standard dello 0,76%, fino a un tetto massimo dell’1,06%. Sempre in tema di enti locali salgono a 1,4 miliardi le risorse per Comuni e Province, quest’ultime tenute ancora in vita per tutto il 2013. Un miliardo arriverà  da un allentamento del patto di stabilità  interno, e 400 milioni dalla riduzione dei tagli per i Comuni. Questi ultimi potranno contare anche sui maggiori incassi legati alla Tares, nuova tassa su rifiuti e servizi comunali che sostituisce la Tarsu, e che arriverà  a partire dal mese di aprile con un ulteriore aggravio di spesa per le famiglie.
Sempre in tema di aumenti, dal prossimo luglio via libera all’aumento di un punto della aliquota Iva attualmente al 10%, mentre è stato bloccato l’incremento dell’aliquota al 21% visto che sono rimaste invariate le aliquote Irpef. In tema di detrazioni infine passano da 900 a 1.220 euro quelle fiscali per i figli di età  inferiore ai tre anni, mentre per i figli più grandi si passa da 800 a 950. Aumentano anche le detrazioni per i figli con disabilità , fino a un massimo di 1.620 euro.

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