Dallo stadio alla piazza, i Bukaneros nel mirino

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Anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti, una tifoseria guardata a vista «Cifuentes escucha, Madrid està¡ en lucha» (Cifuentes ascolta, Madrid è in lotta). Così i Bukaneros, gli ultras della squadra di calcio madrilena del Rayo Vallecano, hanno salutato mercoledì scorso un loro compagno (in tutti sensi, dato l’orientamento politico della tifoseria) all’uscita dal carcere in cui aveva trascorso 56 giorni in isolamento per una controversa «detenzione preventiva» legata ai disordini dello sciopero generale dello scorso 14 novembre. Il messaggio era per Cristina Cifuentaes, la delegata del governo nella Comunidad de Madrid , con riferimento all’ondata di proteste antigovernative che sta animando la capitale in questi mesi. Ma anche alla battaglia privata che – soprattutto dalla detenzione di Alfonso Fernà¡ndez, detto Alfon – oppone i bucanieri di Vallecas, storico quartiere operaio di 250.000 abitanti alla periferia della capitale, alla delegata del governo.
Quasi un’ossessione per Cifuentes – una delle personalità  più reazionarie del Partido popular – che ha ormai iscritto la tifoseria Rayista nell’elenco dei nemici pubblici più pericolosi. Sarà  forse per l’intreccio di tifo e politica, che ha in più occasioni portato i Bukaneros dalle gradinate dello stadio alla piazza: la bandiera dei pirati-ultras «anticapitalisti, antifascisti e antirazzisti» era infatti presente nei vari assedi al parlamento del passato autunno e ha svettato a sostegno di quasi tutte le proteste madrilene, dagli indignados alla marcia contro i licenziamenti dei minatori, turbando la serenità  della delegata e attirando la sorveglianza speciale delle autorità . Un vero e proprio emblema, i Bukaneros, della sinistra antagonista di Madrid e del suo cuore geografico, Vallecas, «simbolo e orgoglio della classe operaia»; ed emblematica è anche la contestazione nei confronti della scintillante ma indebitatissima lig a spagnola, altro bersaglio dei Bukaneros, che ogni domenica si battono (anche) contro la concezione del calcio come business, rimpiangendo i tempi in cui il Rayo – squadra da sempre modesta in tutte le accezioni e dagli altalenanti esiti sportivi – militava nelle «categorie nobili del nostro calcio».
D’altra parte già  il logo del gruppo fondato nel 1992 da 7 ragazzi e composto ora da circa 250 tifosi-attivisti è una dichiarazione d’intenti: sotto un teschio un po’ inquietante campeggia un cheguevariano e inequivocabile «hasta la victoria sempre» . Calcistica o politica che sia. Non deve fare poi molta differenza per una tifoseria che intreccia sport e impegno sociale, fa politica allo stadio e porta la curva in piazza. I Bukaneros hanno sostenuto dagli spalti numerose campagne: con i loro striscioni hanno detto «no alla guerra imperialista in Libia» e al «genocidio di Israele in Palestina»; hanno sostenuto la causa del movimento nato in seguito alla morte di Carlos Palomino, un giovane antifascista ucciso da un militare neonazista nel metrò di Madrid nel 2007 e hanno fatto dell’impegno antirazzista uno dei loro tratti distintivi, tanto che nel 1997 il gruppo ha istituito una giornata dedicata alla lotta al razzismo, che viene celebrata tutti gli anni.
 E, certo, non poteva mancare qualche «dedica» al nemico giurato Cristina Cifuentes, di cui, tra un coro e l’altro, hanno più volte chiesto le dimissioni. «Cifuentes ci ha preso di mira e vuole distruggerci – ha dichiarato il gruppo subito dopo la perquisizione della sede che seguì di poche ore l’arresto di Alfon, il passato 14 novembre. Un arresto per detenzione di materiale esplosivo che l’opposizione ha definito «arbitrario» ed «emblematico dell’attitudine repressiva del Pp» e che Alfon, in un’intervista al giornale Pàºblico di venerdì scorso, dice essere stato basato su prove false e prodotte dagli stessi poliziotti. In tutto questo non sorprende più di tanto (anche perché già  successo in passato) che il difensore basco del Rayo, Mikel Labaka, abbia espresso il suo appoggio alla manifestazione di ieri a favore dei prigionieri dell’Eta. Proprio in coincidenza, peraltro, col la partita tra la squadra vallecana e l’Athletic de Bilbao, giocata l’altro ieri nel Paà­s Vasco. Per la cronaca: 1-2 per i madrileni e Rayo a un rispettabilissimo sesto posto in classifica.


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