Elezioni 2013: decaloghi e twitter, ma i contenuti?

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Tutti i partiti, presi dalla frenesia di abbandonare l’anno della “politica senza politica” nel quale a condurre il gioco è stato un governo tecnico – il leader del quale, tra l’altro, è stato tra i primi ad aprire un profilo twitter non appena dichiarata la sua volontà  di salire in politica, dimostrando ancora una volta, perlomeno dal punto di vista strategico, di vedere più in là  di molti rispetto alle regole che avrebbero caratterizzato il nuovo agone nazionale – si sono lanciati nella corsa massiccia al messaggino, al sito sgargiante e accattivante, al video su youtube e alla sintesi estrema in nome di una più immediata trasmissibilità . Certo, i tempi cambiano e con essi i modi di comunicare i programmi elettorali, ma questo può senz’altro avere inciso sulla reale consistenza dei progetti presentati delle coalizioni in lizza per governarci nei prossimi cinque anni.

Cominciamo con il dire che la riduzione delle tasse, nuove politiche per l’occupazione e limitazione dei costi della politica compaiono in tutti i programmi presentati, dato il loro forte potere trainante sul consenso.

Ma, partendo da qui, siamo andati a cercare i temi che Unimondo considera prioritari –welfare, no profit, pace e cooperazione – per vedere quanto essi siano presenti.

Iniziamo dallo schieramento internettiano per eccellenza, il movimento 5 stelle di Beppe Grillo: si tratta di un agile opuscolo di quindici pagine generato come risultato della consultazione sul web.

Tra i punti ritenuti importanti troviamo un generico “supporto alle associazioni no profit” l’accesso alla salute garantito per tutti i cittadini e l’attenzione alle spese familiari e ai disabili, l’attenzione all’ambiente, soprattutto in riferimento alla corretta gestione delle risorse – vedi la proposta sugli standard di riscaldamento – in materia energetica e di trasporti.

Sul versante centrosinistra, il Partito Democratico si allinea all’agilità  di diffusione riassumendo in otto pagine le intenzioni della legislatura 2013 – 2018. Pace, cooperazione ed accoglienza sono citate dalla prima pagina come fonti ispiranti dell’azione del partito e approfonditi nelle sezioni intitolate Uguaglianza e Bene comune, dove si trova richiamo all’importanza degli enti locali, del bene comune, del patrimonio culturale e del paesaggio, di una corretta gestione dell’energia e di un rafforzamento della rete dei servizi e del welfare; spicca un riferimento al referendum 2011 sull’acqua, riconfermata come fondamentale bene non privatizzabile.

Un richiamo all’acqua bene comune si trova anche nel programma proposto da SEL, particolarmente esteso, in stile tradizionale, ma scaricabile dal sito e fortementeconnotato in senso ambientalista e cooperativo. La cooperazione, cui viene dedicato molto spazio, è vista come “strumento di trasformazione politica ed economica delle cause della povertà , e di rafforzamento del protagonismo diretto delle popolazioni, attraverso la costruzione di economie solidali, modelli innovativi, aumentando gli investimenti per istruzione, formazione, educazione riconoscendo un luogo cardine allo scambio culturale”. Presenti anche accenni all’importanza dell’altraeconomia e della finanza solidale, uniti alla proposta di aggiungere all’indicatore del PIL, nuovi criteri per rilevare il livello nazionale di Salute e Sapere.

Spostandoci al centro, l’Agenda Monti fa del rigore e dell’efficienza i suoi cavalli di battaglia, sottolineando l’importanza che l’Italia deve aspirare ad avere in Europa e nel mondo e quindi la necessità  di porre attenzione alle relazioni con gli altri paesi, compresi quelli in via di sviluppo, perseguendo politiche di pace, solidarietà  e sradicamento della povertà , rafforzando l’intero sistema di cooperazione italiano rappresentato da pubblico, privato, territori e società  civile. Per fare questo, citando testualmente “bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato, un mondo vastissimo che spesso incontriamo senza neppure riconoscerlo e che svolge funzioni preziose non solo nel campo dell’assistenza, ma anche dell’educazione, nella formazione degli adulti, nello stimolo culturale. In Italia è cresciuto in questi anni un modello di impresa sociale molto avanzato che anche in Europa è guardato con interesse” – ci auguriamo che stavolta Monti, se eletto, se lo ricordi.

Paragrafi specifici sono dedicati anche all’economia verde, alle politiche agricole e alla costruzione di una nuova economia e di un nuovo welfare, più sociali, moderni e dinamici.

Sul versante PDL, pienamente accolto lo stile web, con un programma di 18 facciate diviso per punti e priorità . Il punto dedicato alla famiglia indica solidarietà  e sussidiarietà  come motori dell’azione politica uniti ad un fisco favorevole, la riedizione del bonus bebè, un piano di sviluppo degli asili nido e sostegni straordinari alle famiglie con disabili ed anziani non autosufficienti. Brevi sezioni sono inoltre dedicate all’agricoltura, all’energia – con attenzione per le fonti rinnovabili- all’ ambiente e alla green economy, con quattro settori ritenuti strategici: eco-innovazione, rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità  sostenibile.

Al welfare è dedicato il punto 16, nel quale si evidenziano la volontà  di stabilizzare e raddoppiare i fondi per il 5X1000 e un accenno ad un modello assistenziale basato sulla tradizione sussidiaria italiana, incentrato sul valore della persona, della famiglia, del lavoro e del rapporto con il territorio.

Ed il terzo settore, la cooperazione, la pace, le spese militari? Non se ne vede traccia.

Eccoci ora ai progetti politici caratterizzati da programmi presentati con estrema sintesi, vuoi per scelta, vuoi per la velocità  necessariamente applicata dovuta alla loro recentissima nascita.

Rivoluzione Civile dell’ex magistrato Ingroia presenta una proposta di governo intitolata “Alternativo a Berlusconi e Monti”. Nel decalogo vi sono precisi richiami all’ambiente – stop al consumo del territorio, no alla TAV e al ponte sullo stretto, no alla privatizzazione dei beni comuni come l’acqua, tutela per le biodiversità  e gli animali, creazione di lavoro investendo nelle rinnovabili – e alla pace e al disarmo – ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra, promozione della cooperazione internazionale e tagli alle spese militari a partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35.

Dieci punti vengono proposti anche dalla neonata Fermare il declino di Oscar Giannino. Tra i –brevi- approfondimenti, uno dedicato alla salvaguardia dell’agricoltura nazionale e ai suoi lavoratori e una esortazione a “liberare le potenzialità  di crescita, lavoro e creatività  dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico.”

Particolare il modo di affrontare la campagna delle Lega Nord, con schede di sintesi per ognuno dei temi proposti. Alla voce Volontariato è possibile leggere la visione del carroccio su questo aspetto, ritenuto elemento utile per formare una coscienza della partecipazione nella società , unita a precisi riferimenti legislativi. Una sezione è dedicata anche all’Ambiente con particolare attenzione al contrasto dell’inquinamento.

Gettiamo ora uno sguardo ai cugini de La Destra e alla neonata formazione di centrodestra Fratelli d’Italia, distintesi in questa nostra classifica per i programmi più brevi. Pochi punti che incitano alla riforma della Repubblica in senso presidenziale, alla fine del precariato e allo sradicamento della corruzione nelle istituzioni. Nell’ambito welfare fratelli d’Italia propone l’introduzione di voucher sociali per i servizi sanitari e un investimento sostanziale nel Terzo Settore, con l’attuazione di politiche di sussidiarietà  fiscale attraverso la stabilizzazione del 5×1000, mentre il partito di Storace propone l’introduzione del mutuo sociale per aiutare le famiglie nell’acquisto della casa di proprietà .

Al termine di questa carrellata dei programmi elettorali 2013 preme sottolineare come nel corso degli ultimi giorni molti partiti si siano accorti dell’insostenibilità  delle spese militari e abbiano cominciato a dubitare sulla necessità  di acquistare gli ormai famigerati F35. Meglio tardi che mai: Unimondo lo aveva fatto presente oltre un anno fa.

In chiusura è possibile affermare che questa campagna sarà  certamente caratterizzata da tweet e marketing politico, ma il sistema Italia, e con esso il Terzo Settore, non sono attori di uno spot, bensì realtà  in forte difficoltà  che abbisognano di risposte concrete.

Fabio Pizzi


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C’è lista civica e lista civica. C’è la civica modello Emiliano, nel senso di sindaco di Bari, fatta «solo se Bersani me lo chiede»; quella modello Alba, nel senso di Alleanza lavoro benicomuni ambiente, «antiliberista e alteromondista»; e quella di Repubblica , costruita intorno «al governo Monti e al suo operato», copyright Scalfari sul Fatto .

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