Putin mette al bando gli omosessuali Gli Usa: profondamente preoccupati

by Sergio Segio | 27 Gennaio 2013 8:48

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MOSCA. La ventina di militanti della causa omosessuale, che venerdì avevano manifestato contro il voto in prima lettura alla Duma di una legge che mira a punire la «propaganda» gay, sono stati rilasciati ieri. Ma la legge proseguirà  il suo corso, con due altre letture alla Duma, poi l’approvazione del Consiglio della Federazione (camera alta) e la ratifica da parte di Vladimir Putin. Il progetto di legge è stato approvato in prima lettura alla Duma quasi all’unanimità : 388 voti a favore, uno contrario e un’astensione. La Duma è del resto ampiamente dominata da Russia Unita, il partito di Putin. Il progetto di legge era stato presentato nel 2012 dal parlamento della regione di Novossibirsk, in Siberia, dove già  sono in vigore norme punitive di ogni manifestazione pubblica dell’omosessualità .
La legge mette al bando le Gay Pride, i programmi tv o radiofonici che parlano di omosessualità , gli spettacoli che affrontano questo tema, con la scusa di «proteggere i minorenni». La legge prevede forti multe, che vanno dai 4-5mila rubli per le persone fisiche (100-125 euro), ai 40-50mila per una persona che riveste carica pubblica (mille-1250 euro) ai 400-500mila rubli per le «entità  giuridiche» (10mila-12500 euro).
Secondo l’opposizione l’obiettivo di Putin è di cercare un facile consenso in un’opinione pubblica che in Russia è fortemente conservatrice. Secondo un sondaggio del 2010 dall’istituto Levada, il 74% dei cittadini russi considerano l’omosessualità  «immorale». In Russia, fino al ’93 l’omosessualità  era considerata un reato e fino al ’99 una malattia mentale. Dal 2006, i militanti pro-omosessuali e per la libertà  di espressione hanno cercato di organizzare delle Gay Pride, ma hanno sempre avuto come risposta la repressione. I cristiani ortodossi sono in prima linea in questo rifiuto. Venerdì si sono opposti ai militanti della causa gay, che cercavano di protestare con dei Kiss in, lanciando uova ai manifestanti. Per il giornale Vedomosti , «lo scopo reale del progetto di legge è rendere la vita alla comunità  omosessuale russa il meno sopportabile possibile». Il dipartimento di stato Usa si è detto «profondamente preoccupato» per il progetto di legge della Duma, che mira a limitare la libertà  di espressione. Mosca ha di recente proibito le adozioni di bambini russi da parte di americani.
Con la legge contro la «propaganda» pro-omosessualità , la Russia si allontana ancora di più dall’Europa. La legge che legalizza il matrimonio tra omosessuali, che sarà  discussa in Francia dal 29 gennaio, è già  in vigore in molti paesi dell’Europa occidentale. In molti di questi paesi – Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio, Spagna, Islanda – oltre al matrimonio sono legali sia l’adozione (o del figlio del coniuge o qualsiasi altro tipo di adozione) e il ricorso alla procreazione medicalmente assistita per le coppie di donne. In Gran Bretagna è legale la procreazione medicalmente assistita oltre all’adozione, ma non c’è il matrimonio, sostituito da un’unione civile. Stessa situazione in Finlandia. Unione civile e adozione sono legali in Germania. In Portogallo c’è il matrimonio. L’unione civile è in vigore in Francia, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Repubblica ceca, Slovenia, Croazia, Ungheria, Irlanda. Nella carta d’Europa spicca l’Italia, che assieme a Grecia, Polonia, Slovacchia, Baltici e numerosi paesi dei Balcani, le unioni omosessuali non sono contemplate sotto nessuna forma.

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