Attacco e sequestro degli islamisti

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Il gruppo integralista islamico Ansaru ha rivendicato oggi con un comunicato il rapimento in Nigeria di sette lavoratori stranieri, tra cui l’ingegnere italiano Silvano Trevisan. Ansaru, considerato una fazione della setta islamica radicale Boko Haram, spiega di aver compiuto il sequestro «sulla base delle violazioni e delle atrocità  commesse nei confronti della religione di Allah dai paesi europei, in diversi luoghi tra cui l’Afghanistan e il Mali».
Il 20 gennaio, l’organizzazione islamica estremista della Nigeria Ansaru aveva rilasciato una dichiarazione tramite il sito internet del giornale locale, Desert Herald, rivendicando gli attacchi ai soldati nigeriani diretti verso il Mali, avvenuti il 19 gennaio. Secondo la dichiarazione, gli attacchi mirano a impedire che la Nigeria mandi dei rinforzi nel Mali. Gli estremisti ritengono che insieme alle forze occidentali, queste tenteranno di distruggere le forze armate islamiche all’interno del territorio del Mali. Ansaru è considerata come un gruppo relativamente nuovo e in espansione dopo la rivendicazione del rapimento di un cittadino francese lo scorso dicembre.
L’italiano sequestrato è un ingegnere di 69 anni, Silvano Trevisan, originario di Santo Stino di Livenza, un comune in provincia di Venezia di circa 13.000 abitanti, ma l’uomo non abita più in Veneto da moltissimo tempo. Gli altri sequestrati sono un britannico, un greco e quattro libanesi, ha precisato Adamu Aliyu, capo del governo locale. Il fatto è avvenuto questa notte a Jama’re, cittadina nella zona rurale dello Stato. Un gruppo di uomini armati ha dapprima attaccato un carcere dell’area, dando alle fiamme due veicoli della polizia, ha spiegato il portavoce della polizia Hassan Muhammed. Poi il gruppo si è spostato al campo dei lavoratori della compagnia di costruzioni Setraco, che nella zona sta realizzando una strada. Qui ha ucciso una guardia e rapito i cittadini stranieri. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, segue da vicino il rapimento di un connazionale in Nigeria. Attraverso l’ambasciatore ad Abuja – si apprende al ministero – l’Italia è in contatto con le autorità  nigeriane alle quali è stato ribadito che «la priorità  assoluta dell’Italia è l’incolumità  del connazionale».
Il nord-est della Nigeria è la zona del Paese dove si trovano le principali roccaforti di Boko Haram, gruppo terroristico di matrice islamica responsabile dal 2009 della morte di almeno tremila persone. Con l’inizio della crisi maliana Boko Haram aveva minacciato attacchi contro obiettivi occidentali e il sequestro di cittadini stranieri in risposta all’impegno nigeriano in Mali.


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