Da Pericle alla Merkel, il «manifesto» dei 5 stelle

Loading

Il titolo è fortemente evocativo: «Il Grillo canta sempre al tramonto» (e forse intende il tramonto della Seconda Repubblica), ma la vera sorpresa è alla fine, e spiega tutta la filosofia di quello che, sulla carta, potrebbe diventare il terzo partito italiano. Le ultime due pagine del libro riproducono infatti integralmente un discorso antico: quello di Pericle agli Ateniesi(461 a.C.), non a caso uno dei testi più citati in migliaia e migliaia di blog della Rete. «Qui — diceva Pericle — il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così».
E greca, greca antica, è anche la struttura del Manifesto. Costruito in forma dialogica – sull’esempio del testo composto da Luciano di Samosata (I secolo dopo Cristo) dopo una lunga camminata con i suoi amici dal porto del Pireo ad Atene – un dialogo tra Beppe Grillo, Roberto Casaleggio e il premio Nobel Dario Fo.
A dispetto degli antichi riferimenti il «Manifesto» è pieno di contents, di contenuti, frutto di colloqui ed incontri anche con economisti come Gunter Pauli, teorico dell’«economia blu», e i premi Nobel Joseph Stiglitz e Mohammad Yunus.
Contenuti, dunque e uno slogan: «Non ci sono idee di destra o di sinistra, ci sono solo idee buone o cattive». Dalla scuola (dove «ci si rompe i coglioni») a «svuotare le carceri». Dall’immigrazione («L’Europa se ne sbatte e a Lampedusa si muore») al lavoro («Lavoro, dunque esisto»), con il telelavoro incentivato fiscalmente, e l’inquinamento delle città  ridotto, fino ai salari di cittadinanza e al microcredito e al rilancio delle piccole e medie imprese. Persino la prostituzione fuori dalle strade e il sesso «a chilometro zero». E la Merkel? «La Merkel risolve i suoi problemi, noi dobbiamo risolvere i nostri. Il governo dell’Italia deve affrontare prima i problemi nazionali e poi i rapporti internazionali, ma mai a scapito dei suoi interessi».
Soprattutto nel Manifesto si sottolineano i timori per la tenuta democratica del nostro paese. Dice Casaleggio: «Siamo in una situazione in cui la crisi peggiora e nessuno lo dice, e si cerca di equilibrare fatti e numeri molto negativi con valutazioni e proiezioni positive, diciamo di alleggerimento. Noi riceviamo email da tutt’Italia che denunciano una situazione gravissima per le piccole e medie imprese che stanno morendo, stanno scappando all’estero. Senza le medie e piccole aziende l’Italia rischia di non avere più garantita la governabilità  sociale: finiamo direttamente nel baratro. Non c’è più niente dopo». E Grillo rivolto a Dario Fo: «La situazione è arrivata ormai ad un punto decisivo: o il sistema della rappresentanza cambia veramente oppure c’è il rischio di un disordine sociale spaventoso, noi rappresentiamo un cuscinetto contro i nazisti, i movimenti estremisti e sicuramente contribuiamo a fare in modo che non ci siano forti disordini sociali. Questa è l’ultima spiaggia». Ritorno ad Atene.
Maria Antonietta Calabrò


Related Articles

Il petrolio, le armi e la globalizzazione delle tangenti

Loading

Scandalo Unaoil e dintorni. A livello internazionale il settore petrolifero, quello delle costruzioni (dighe, ponti, strade) e quello militare, sono notoriamente investiti almeno da molti decenni da vasti fenomeni corruttivi

San Raffaele, pista del petrolio

Loading

Sospetti su affari in Azerbaigian gestiti da un fiduciario svizzero

La neo-Costituzione preventiva

Loading

     Immaginate una legge congegnata nel modo seguente: «Abbiamo una Costituzione. Ma vogliamo modificarla».

«E allora mettiamo da parte la Costituzione vigente e applichiamo subito una Costituzione ipotetica, incerta, giuridicamente inesistente, di cui si ignora se, come e quando verrà  approvata».

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment