I neo manicomi delle regioni

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Il 28 gennaio scorso, il Ministro della Giustizia Paola Severino scrive a ciascun presidente di regione: «Desidero sottoporre alla Sua attenzione la delicata situazione delle persone ospitate presso gli Opg, che – a partire dal prossimo 1° aprile –  dovranno trovare ricovero in strutture sanitarie regionali… voglia valutare l’opportunità  di assumere ogni iniziativa utile per poter accogliere e prestare le cure necessarie ai cittadini oggi ospitati presso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari». Poiché però le scadenze stabilite dalla legge 9 non sono state rispettate e nessuna proroga è stata decisa,  si rischia di giocare oggi ad un pericoloso «scaricabarile» tra governo e regioni (e infatti, il 7 febbraio si è svolta una tempestosa riunione del Tavolo Opg-Stato-Regioni, aggiornata al 26 febbraio prossimo); con le possibili conseguenze che abbiamo già  denunciato: proroga de facto degli Opg oppure pericolose soluzioni «improvvisate».
In più, tutta l’attenzione è rivolta alle nuove strutture (i «mini Opg» regionali), anziché alle persone e ai percorsi di dimissione: diverse regioni hanno presentato (o stanno presentando) programmi per strutture pluri-modulari (ad es. accorpando due o tre moduli da 20 posti letto, fino a 40/60 posti letto). Altro che piccole strutture di transito verso le dimissioni… così riaprono i manicomi.
Per altro, non sono avvenute le dimissioni «senza indugio» delle persone per le quali è cessata la pericolosità  sociale, sancite solennemente dalla stessa legge 9; e l’esecuzione del sequestro degli Opg di Barcellona Pozzo di Gotto e Montelupo Fiorentino, decisa dalla commissione presieduta dal sen. Marino, è stata rinviata a fine marzo.
C’è un’altra questione, che il ministro Severino non tratta esplicitamente nella sua lettera: i magistrati, dove disporranno l’esecuzione delle misure di sicurezza per i nuovi «casi» dopo il 1 aprile? Eppure oggi ci sono a disposizione risorse aggiuntive per superare gli Opg: entro il 7 aprile ogni regione deve presentare un piano per il loro utilizzo. Sarebbe una beffa terribile se fossero utilizzate per chiudere gli Opg e riaprire manicomi. Ecco perché, ancora una volta, sollecitiamo Governo e Regioni a organizzare l’assistenza alternativa all’internamento e, dove servisse, col ricovero in piccole strutture che non riproducano la logica manicomiale. Confermiamo la nostra richiesta di costituire un’Autorità  sugli Opg, dotata di poteri sostitutivi, come accadde per la chiusura dei manicomi.
*Stop Opg


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