La Francia approva le nozze omosessuali

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PARIGI — L’Assemblea nazionale francese, riunita eccezionalmente nel fine settimana, ha adottato ieri il primo articolo del progetto di legge sul «matrimonio per tutti» (cioè anche per gli omosessuali).
Con 249 voti a favore e 97 contrari, è passata la frase «il matrimonio è contratto da due persone di sesso differente o dello stesso sesso». Senza sorprese, hanno votato a favore i deputati socialisti, ecologisti e del Front de gauche, contro i parlamentari Ump e la maggior parte dei centristi. In Italia il presidente della Conferenza episcopale, Angelo Bagnasco, ha reagito con durezza dicendo che «siamo vicino al baratro». «L’Italia non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi — ha esortato l’arcivescovo —. Non seguiamone le orme».
L’opposizione francese ha presentato circa 5000 emendamenti. Bocciata la proposta di garantire a sindaci e funzionari dello stato civile una sorta di «clausola di coscienza» che avrebbe permesso loro di rifiutarsi di celebrare il matrimonio tra una coppia dello stesso sesso. E bocciato subito pure il tentativo dell’Ump di introdurre una sorta di «alleanza civile» in alternativa alle nozze tra omosessuali. «Siamo felici e fieri di essere giunti a questa prima tappa», ha detto la ministra della Giustizia, Christiane Taubira, relatrice del progetto di legge. Il voto solenne sull’insieme del testo è previsto per martedì 12 febbraio.
All’opposizione, Philippe Gosselin ha ammonito che «oggi sono il matrimonio e l’adozione aperti agli omosessuali, domani toccherà  alla fecondazione assistita e all’utero in affitto». E il dibattito in effetti è ormai spostato su questi temi, quelli che secondo i sondaggi ancora spaccano un’opinione pubblica in maggioranza favorevole ai matrimoni gay.
Anche il presidente Hollande, che ha voluto la legge sul matrimonio e l’adozione per tutti mantenendo una promessa elettorale, è più cauto sulla «Pma», la procreazione medicalmente assistita, che sarà  esaminata a parte in marzo. Il tema dell’utero in affitto, mai affrontato dal governo, è diventato d’attualità  dopo che la Guardasigilli Taubira ha emanato una circolare per rendere più facile l’acquisizione della cittadinanza francese a bambini nati all’estero grazie alla «Gpa» (gestation pour autrui).


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