La guerra riesplode a Gao

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«Non esistono guerre facili». Parola di Alain Vidalies, ministro francese per i Rapporti con il parlamento, che ieri ha commentato così la brutta piega presa dagli avvenimenti in Mali. Con una recrudescenza di guerra e guerriglia che ha costretto il ministro della Difesa Laurent Fabius ad ammettere che la situazione è lungi dall’essere sotto controllo e che la città  di Gao, in particolare, «non è completamente sicura». Accade infatti che mentre l’aviazione francese dà  la caccia ai jihadisti nella vasta zona di montagna che si estende tra Kidal e il confine algerino, i miliziani colpiscono circa trecento chilometri più a sud, in una città  che le truppe franco-maliane erano convinte di aver liberato, quasi senza colpo ferire, lo scorso 26 gennaio. E lo fanno mettendo in pratica le minacce formulate nei giorni scorsi dal Mujao (Movimento per l’unicità  della jihad in Africa occidentale), che segnano un cambio radicale di strategia da parte delle milizie islamiste, con strade minate, agguati ai convogli militari, bliz a sorpresa e un ricorso agli attacchi suicidi ancora inedito nella regione interessata dal conflitto.
Negli ultimi giorni infatti ben due attentati kamikaze hanno Gao. Stesso checkpoint e stesso bilancio, con la morte dell’attentatore e il ferimento di un soldato maliano, per le due azioni rivendicate dal Mujao. Domenica c’è stata invece battaglia vera per le strade del centro, con un commando islamista che è penetrato in città  dopo aver attraversato il fiume NIger a bordo di canoe. I miliziani avrebbero attaccato con armi automatiche e granate il principale commissariato della città , divenuto quartier generale dell’esercito maliano, di fatto espugnandolo. In seguito al violento scontro a fuoco secondo un portavoce dell’esercito maliano sarebbero morti «numerosi» miliziani. Altre fonti parlano invece di almeno due islamisti e tre civili uccisi. Per avere ragione dei combattenti che hanno occupato l’edificio, già  sede della polizia islamica nei dieci mesi in cui Gao è rimasta sotto il controllo degli islamisti, sono poi dovuti intervenire i corpi d’élite francesi presenti sul terreno, con l’appoggio di elicotteri d’assalto. Al termine dell’attacco, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, il commissariato appariva semi-distrutto. Non è chiaro se in seguito al bombardamento francese dall’alto o perché uno dei jjihadisti si è fatto saltare in aria all’interno.
Nella mattinata di ieri i soldati di Bamako erano impegnati in rastrellamenti «casa per casa», alla ricerca di miliziani islamisti. Sempre ieri, infine, le autorità  maliane hanno fatto evacuare il grande mercato cittadino, prendendo molto sul serio le voci circolanti a Gao su un imminente attentato.


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