Muos, la giunta spegne il super radar

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PALERMO. I 50mila abitanti di Niscemi possono cominciare a sperare. Il governo siciliano guidato da Rosario Crocetta ha deciso di revocare le autorizzazioni per il Muos, l’impianto satellitare della Marina militare degli Stati Uniti in costruzione a 5 km dal centro abitato del Nisseno. Lo stop ai lavori è arrivato ieri sera, con un provvedimento della giunta regionale che ha dato mandato all’assessore al Territorio, Mariella Lo Bello, di «avviare la revoca delle autorizzazioni» concesse nel giugno 2011 per la realizzazione dei radar. L’11 gennaio scorso, la Regione aveva deciso di sospendere le autorizzazioni per la «mancanza di indagini circa le interferenze alla navigazione aerea e l’assenza di studi sui danni alla salute».
Il mancato blocco del cantiere ha portato la protesta fin dentro al parlamento siciliano. A sostenerla sono stati i 15 deputati del M5S che hanno paralizzato l’iter per l’approvazione del Dpef, facendo mancare il numero legale per ben tre volte.
Ieri a fugare ogni dubbio sul possibile impatto per la salute generato dalle onde elettromagnetiche del Muos ci hanno pensato le commissioni Sanità  e Ambiente dell’Ars, che hanno convocato docenti universitari e esperti a palazzo dei Normanni per analizzare gli effetti delle emissioni radar del sistema satellitare. Unici grandi assenti i rappresentanti dell’ambasciata americana.
«E’ ormai acclarato che nei luoghi dove sono installati sistemi radar è aumentata l’incidenza di tumori, leucemie e malformazioni varie; crescono anche i casi di autismo. Per cui vi dico di stare molto attenti» ha spiegato il professore Angelo Levis, docente dell’ateneo di Padova e tra i massimi studiosi degli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute, collegato in video conferenza.
Passando in rassegna alcune sentenze dei tribunali e della Cassazione sugli effetti dannosi per la salute delle onde elettromagnetiche, il professore ha messo in guardia anche rispetto ai limiti di legge per le emissioni. «In alcune sentenze – ha aggiunto – i giudici scrivono chiaramente che i limiti imposti dalla legge possono anche non essere presi in considerazione se i periti dimostrano che anche emissioni più basse possono danneggiare la salute delle persone».
Nei giorni scorsi l’Ars con una mozione presentata dal parlamentare del Pd Fabrizio Ferrandelli ha impegnato il governo regionale a vincolare i lavori per il Muos al parere dell’Istituto superiore di sanità . Ma per Levis «i nemici più agguerriti che abbiamo avuto, anche se li abbiamo sconfitti, sono proprio gli esperti dell’Istituto». Mentre nel palazzo luminari discutevano, fuori un centinaio di persone manifestava scandendo slogan contro il Muos. In prima fila c’erano le mamme del «Comitato No Muos». Anche l’Arpa è finita nel mirino delle commissioni, perché il presidente dell’organismo legislativo, Pippo Digiacomo (Pd), ha chiesto di avere il parere d’impatto ambientale del Muos, vista l’assenza di una documentazione completa. E rivolgendosi al direttore dell’Arpa, Francesco Licata di Baucina, che ricopre l’incarico da qualche mese, Digiacomo gli ha chiesto «perché l’Agenzia non ha presentato una denuncia dopo avere appreso che i lavori erano cominciati in assenza di documentazione. Sto accusando comparti della Regione di avere avuto comportamenti omissivi, al pari degli Usa: lo dico chiaramente».
Gli ha fatto eco il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino (M5S): «Come è possibile – ha detto – che la scarsa documentazione in possesso dell’Arpa, come ammesso dalla stessa Agenzia, sia bastata a dare un parere sull’impatto del radar sulla flora e sulla fauna e contemporaneamente, con gli stessi dati, anche sulla salute delle persone?». Anche la docente d’ingegneria dell’Università  di Palermo, Patrizia Livreri, che insieme al professor Luigi Zanforlin nel 2011 ha dato parere positivo dal punto di vista ambientale e della salute, ha difeso il lavoro davanti alle commissioni che le hanno contestato di non aver fornito informazioni scientifiche dettagliate a supporto della relazione di appena una pagina acquisita dai commissari e i cui contenuti sono contestati dal Politecnico di Torino, che avanza dubbi sulla pericolosità  del Muos. A ingaggiare i due ingegneri dell’ateneo palermitano, come ha detto la stessa Livreri, è stata la società  Urs di Milano, controllata dalla Urs corporation che ha il quartier generale a San Francisco Livreri – esperta di onde elettromagnetiche e in passato consulente anche di Finmeccanica – ha detto anche di essere «sotto giuramento tecnico e di non poter rivelare informazioni e che se le commissioni vogliono i dati devono fare una richiesta ufficiale».


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