Piazze piene e cene-premio Grillo a caccia degli indecisi

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MILANO — Possibili astenuti, eventuali indecisi: il Movimento 5 Stelle è sulle loro tracce in vista del rush finale verso il voto. Un’offensiva (mediatica) a tenaglia quella messa in piedi da Beppe Grillo. Da un lato, il leader si affida alle piazze, con un ritmo forsennato di due (anche tre) comizi al giorno. Dall’altro, cerca di fidelizzare il popolo della Rete. Negli ultimi giorni anche i post e le iniziative sul blog sono rivolti in questa direzione. Grillo cambia i termini, identifica i 5 Stelle non più come un movimento, ma come una «comunità  politica in formazione». E descrive le piazze che ospitano i comizi «alcune mai così affollate neppure nel secondo dopoguerra con democristiani e comunisti, De Gasperi e Togliatti». Con punte, come a Padova e Lecce, di oltre diecimila persone.
Ma non solo. Come ricorda Renato Mannheimer «le piazze hanno un valore relativo, la vera abilità  di Grillo è Internet». E infatti sul web il leader 5 Stelle ha lanciato sia un appello ieri — «Invitate i vostri amici italiani che vivono all’estero a votare per il Movimento 5 Stelle» — sia un’opera di fidelizzazione. Il leader ha creato una app per Facebook e invita gli attivisti ad usarla per promuovere la campagna elettorale e il programma. L’incentivo? Un «premio» finale: «Al termine della campagna elettorale sarò onorato di ospitare a cena a Genova i primi 100 per punteggio ottenuto grazie alla loro attività », promette Grillo. Intanto, lo showman ligure — oltre al ritorno a sorpresa in televisione — punta su Lombardia e Lazio (dove sono in programma anche le Regionali) per la volata finale: lì sono concentrati sette giorni di comizi nelle prossime due settimane. E strizza l’occhio ai No Tav (sarà  in val di Susa a San Valentino) e agli imprenditori: «Domani (oggi, ndr) sarò a Treviso dove incontrerò 300-400 imprenditori».
«Il Movimento 5 Stelle ha una grande potenzialità  e non a caso le rilevazioni degli ultimi periodi lo danno in ascesa — rileva Mannheimer —. È il rifugio di chi vuol protestare senza astenersi». E spiega: «Cresce col crescere degli scandali». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il politologo Roberto D’Alimonte, che scherza: «Grillo deve puntare sulla magistratura: più scandali ci sono, più il movimento ne esce rinvigorito. Senza dubbio il tour e la fatica del comico pagano, ma non bisogna sottovalutare il peso dei casi Monte dei Paschi ed Eni».
Intanto, il Viminale ha diffuso il programma presentato in vista delle elezioni. Nella dichiarazione si legge che «il Movimento 5 Stelle indica come capo della forza politica Giuseppe Piero Grillo» che, come certificato dal notaio Filippo D’Amore, è anche «presidente e rappresentante legale» dei grillini. Tra i punti del programma, alcuni capisaldi: l’abolizione delle Authority, l’istituzione in campo sanitario di ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali, l’introduzione del reato di strage «per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori pubblici», la creazione di «un solo canale pubblico televisivo». Ma c’è anche qualche sorpresa, specie nei confronti dei media, nonostante ieri sia tornato ad attaccare dal blog: «La bava alla bocca dell’informazione è un ottimo, splendido, magnifico segnale». Grillo propone «la depenalizzazione della querela per diffamazione», suggerisce limiti per le concentrazioni di potere nei media tradizionali (giornali e tv), ma dimentica di porre la stessa questione per il web.


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