Dagli alpinisti del Cai agli ecologisti del Wwf

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ROMA — Può darsi che l’aver fatto due chiacchiere con gli esperti scalatori del Club alpino italiano possa tornargli utile a salire al Colle e a conquistare la vetta di Palazzo Chigi. Oppure a trovarsi il rifugio montano più inaccessibile (il Cai ne elenca 774) dove ritirarsi a meditare, qualora invece il suo mandato esplorativo non andasse a buon fine.
Certo è che il giro infinito di consultazioni avviate da Pier Luigi Bersani — abbastanza atipiche, riservate più alla società  civile che alla politica — ha fatto parlare (e sorridere) parecchio. Non si era mai visto un premier incaricato incontrare, prima dei partiti che dovrebbero garantirgli i voti in Parlamento, interlocutori di tutt’altro genere: rappresentanti dei comuni italiani (Anci), dei sindacati, del volontariato (Forum del Terzo settore), delle industrie, grandi e piccole, (Confindustria, Confapi), di commercianti e artigiani (Rete imprese italia) e liberi professionisti (Confprofessioni), di banche e assicurazioni, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, lo scrittore Roberto Saviano, don Luigi Ciotti, il Forum delle associazioni giovanili, il Consiglio nazionale degli studenti, il Consiglio italiano del movimento europeo, il Movimento federalista europeo e la Gioventù federalista europea.
Passando per il blocco rurale di Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative, Coldiretti, per quello ecologista-animalista di Legambiente, Federazione Pro Natura, Greenpeace e Wwf (inevitabili le facezie sul giaguaro specie protetta) fino ai colloqui, certo istruttivi, con Fai, Touring Club e Cai. Insomma, il segretario del Pd pare averla presa decisamente alla lontana, tant’è che il primo gruppo politico in calendario, ieri, è stato quello di minoranza linguistica valdostana.
Un leader che democraticamente si confronta con tutti. O un perditempo che «parla con la qualunque», così è stato visto il Bersani indaffarato, a seconda dei punti di vista. Ma, come gli era già  successo con l’epopea del «non siamo mica qui a…», anche stavolta è soprattutto sul web che è partito, implacabile, lo sfottò. Specialmente su Twitter, dove l’hashtag #parlaconbersani ha fatto furore. Suggerendogli i più improbabili consiglieri. «Bersani consulterà  a Roswell una delegazione della federazione galattica, prima di incontrare i cinghiali della Maremma», scrive Fabrizio Rondolino. «Mica si farà  una birra ad ogni incontro?» si domanda, preoccupato per la tenuta etilica del segretario, Domenico Pennone.
C’è di tutto. «Domani consultazioni con Topo Gigio, Tex Willer, Batman e l’Uomo invisibile», «Anche Fracchia e il Gabibbo a colloquio, presto sarà  il turno di Paolini e Mago Zurlì», «Dice che domani Bersani incontra i postini della De Filippi», «Convocare Jocelyn, un dovere morale», «Consultazioni odierne: Martufello, Trio Lescano, Francesco Amadori, Capitan Findus, Antonio e Cleopatra», «Bersani invia sonda su Marte». C’è chi suggerisce un summit con Topo Gigio o con Carletto, il mostriciattolo dei sofficini, chi lo invita alla riunione di condominio, chi immagina un G2 tra il perfido mago Gargamella (uno dei soprannomi di Bersani) e il sindacato dei Puffi.


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