Mafia, corruzione e evasione “rubano” ai cittadini 500 miliardi di euro

by Sergio Segio | 26 Marzo 2013 17:12

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ROMA – Animare i territori, portare la cultura dell’antimafia ma anche proporre una discussione urgente sul tema dell’illegalità  economica come uno dei principali fattori che comprime e “sequestra” la crescita e lo sviluppo in Italia, con un furto ai cittadini onesti che è stato stimato nella cifra da capogiro di 500 miliardi di ero. Sono gli obiettivi della Carovana Anti-Mafia 2013 presentata questa mattina a Roma. Alla sua sedicesima edizione, l’iniziativa itinerante promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico avrà  uno speciale focus sui temi della lotta alla corruzione e sull’importanza dell’uso e della valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. La carovana partirà  da Tunisi in cui, da oggi al 30 marzo, si svolgerà  il Forum Sociale Mondiale: il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un  traghetto che li porterà  in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia, per un viaggio di 70 tappe che durerà  69 giorni.

Appartengono a diversi settori della criminalità  e provengono da diverse fonti i dati che hanno portato alla stima dei 500 miliardi, da parte del gruppo di lavoro della Carovana Antimafia, come cifra indicativa del furto di mafia, corruzione e evasione fiscale ai danni dei cittadini onesti: 10 miliardi di euro è il valore stimato dei profitti illegali in agricoltura; 3 miliardi il business delle zoomafie; 6,7 miliardi è il fatturato della contraffazione, che sottrae anche 110.000 posti di lavoro regolari, 60 miliardi sono sottratti in Italia dalla corruzione che aumenta anche del 40-50% il costo delle opere pubbliche; il fatturato delle ecomafie è di 9,4 miliardi di euro e 160.000 sono le imprese commerciali soggette a estorsione; l’ampiezza dell’economia sommersa è tra i 255 e i 275 miliardi di euro; il fatturato delle mafie italiane è valutato tra i 150 miliardi di euro stimati dalla Commissione parlamentare antimafia e i 25,7 miliardi calcolati da Transcrime.

“Chiediamo il rilancio delle buone norme di contrasto alla mafia”, ha sottolineato nella conferenza di presentazione Alessandro Cobianchi dell’Arci, coordinatore della carovana, “e per questo siamo a fianco una parte importante dell’Antimafia, quello giudiziaria”. E’ poi intervenuta Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale antimafia e vice presidente dell’Associazione nazionale magistrati, affermando come “la magistratura è aiutata da iniziative come la carovana, che porta consapevolezza e conoscenza” e come in un momento di crisi economica, in cui “l’unico settore che non conosce crisi è proprio la criminalità  che ha necessità  reinvestire denaro liquido”, sia fondamentale “fare conti in tasca alle mafie”, per poterle seriamente ostacolare.

“Non è casuale la partenza della carovana da Tunisi quest’anno”, ha detto Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale: “Il motivo non è solo il workshop sull’anti-corruzione che sarà  tenuto al World Social Forum di Tunisi il 30 marzo” ha detto, “ma c’è anche il fatto simbolico che l’Italia e la Tunisia occupano esattamente il 72° posto a pari merito nella classifica di Tranparency International sulla corruzione”. “La corruzione e le sue connivenze con il potere politico, è proprio l’elemento che distingue la criminalità  mafiosa da quella semplice”, ha detto dell’Olio, “la corruzione non è cosa altra da mafie ma altra faccia medaglia”. (lj)

 

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