No Muos, malgrado Crocetta

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All’appello per la manifestazione nazionale contro l’eco-mostro di Niscemi hanno risposto in migliaia. Nonostante le preoccupazioni che le forze dell’ordine avevano manifestato alla stampa, non ci sono state spranghe o mazze chiodate. Solo un ricco caleidoscopio di bandiere e striscioni che, dopo essersi concentrato in contrada Apa, all’ingresso della Riserva naturale Sughereta, si è snodato attraverso i sentieri sterrati, dirigendosi verso i cancelli della base Muos. All’arrivo in contrada Apa, una lunga catena umana che costeggiava sui due lati la strada provinciale Niscemi-Caltagirone.

In mezzo alle persone, spiccavano enormi pupazzi colorati trasportati da catalani, svizzeri e tedeschi. Sanno cos’è il Muos, si oppongono alla sua edificazione perché antimilitaristi e ammettono di essere venuti a Niscemi a manifestare «perché non è un problema solo siciliano: il Muos è uno strumento di guerra globale». Raggiungendo l’abbeveratoio, dove inizia il percorso che conduce alla base, si nota uno striscione No Tav, con su scritto «Giù le mani dalla Valsusa». A pochi metri, sventolano le bandiere No Ponte presenti perché «qui, oggi, c’è il popolo che resiste». festazione di oggi è «una grande festa pacifica, dove i nostri bambini festeggiano il diritto alla vita». Più cauta la reazione di alcuni attivisti dei Comitati No Muos. Paola Ottaviano, avvocato, del Comitato di base di Modica, avverte che la revoca è stata solo annunciata. Di fatto, non si sa come sia stata formulata e nessuno ha ancora visto il documento.

Altro aspetto da non trascurare è quello relativo al modo in cui attueLa notizia della revoca delle autorizzazioni al Muos ha contribuito ad alimentare gran parte dell’entusiasmo che anima il corteo. Per Concetta Gualato, del Comitato delle Mamme No Muos, si tratta di un grande passo avanti: «Quest’atto serve a ridare fiducia e speranza nella politica e nelle istituzioni». Per Concetta la maniranno la revoca: «Smonteranno le antenne? Faranno uscire dalla base le gru e gli automezzi di trasporto eccezionale della Comina Srl, che si trovano ancora al suo interno?». Anche Peppe Cannella, del Coordinamento regionale dei Comitati, mette in guardia da facili entusiasmi, anche alla luce delle recentissime dichiarazioni di Crocetta. Il presidente della Regione, a poche ore dall’inizio dell’evento, lo ha bollato come una «manifestazione ideologica», alla quale non aveva senso partecipare. Ma i siciliani hanno risposto a loro modo: con un fiume umano, pacifico e colorato, che si estendeva a perdita d’occhio sulla lunga strada che costeggia la base. C’erano associazioni pacifiste e ambientaliste, i gonfaloni del comuni siciliani, sigle sindacali e partiti. Ma, a predominare su tutto, c’era il fitto esercito delle bandiere No Muos.

La giornata di festa si è conclusa nella piazza barocca del centro della cittadina nissena, con gli interventi del professore Zucchetti, cui si deve la relazione – scritta a quattro mani con il dottor Coraddu – sui rischi del Muos e delle quarantasei antenne del sistema Nrtf-8 -, e del giornalista Antonio Mazzeo, esperto di processi di militarizzazione nel Mediterraneo, a cui si devono le prime inchieste sull’eco-mostro americano a Niscemi.


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