Torna la tensione sui Btp, lo spread risale a 350 punti

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MILANO — Il caos di Cipro, l’incertezza sulla formazione di un nuovo governo e i conseguenti timori per una bocciatura del rating dell’Italia da parte di Moody’s hanno causato ieri un triplo risultato negativo sui mercati: lo spread è schizzato oltre quota 350 punti base rispetto alla Germania, un livello che non si vedeva da dicembre, le aste dei Btp a 5 e a 10 anni hanno visto rendimenti in crescita (dunque sono andate male per il debitore Tesoro) e la Borsa ha chiuso ancora in calo, con il Ftse Mib a -0,92% zavorrato soprattutto dalle banche come Mps (-4,29%), Bper (-3,43%) e Mediobanca (-3,59%) bilanciate solo da Intesa Sanpaolo (+0,89%).
A suonare l’allarme è stata in mattinata l’agenzia di rating americana: «Abbiamo un outlook negativo sul rating Baa2 dell’Italia», ha ricordato alla Reuters l’analista Dietmar Hornung. «Nel breve termine l’esito del tentativo del leader pd Pierluigi Bersani di formare un governo ha implicazioni sul profilo di credito», ha aggiunto precisando che per l’Italia la difficile situazione dell’eurozona e i problemi politici interni sono un ostacolo alla crescita e potrebbero avere un impatto sul rating, così come la situazione di Cipro che è «negativa per i rating sovrani della zona euro, e l’Italia non fa eccezione». In questo quadro, i timori per un’estensione della crisi bancaria alla Slovenia non aiutano ad allentare le tensioni.
Se non si tratta di un anticipo di un declassamento dell’Italia poco ci manca, è stata la lettura degli operatori. Anche perché nell’analisi di Moody’s — il cui giudizio è oggi appena due gradini sopra il livello «spazzatura» (junk) — peseranno anche le stime al ribasso sull’economia italiana: pochi giorni fa il ministero dell’Economia ha portato a -1,3% da -0,2% la stima sul Pil nel 2013 e a +1,3% da +1,1% la stima del 2014. «Se questa aspettativa non dovesse essere confermata, e chiaramente l’attuale situazione a livello di zona euro e in Italia stanno fornendo venti contrari, questo potrebbe avere un impatto attraverso diversi canali sul merito di credito», ha concluso Hornung. Anche il «no comment» su un prossimo intervento da parte di Standard & Poor’s, che ha un giudizio BBB- con outlook negativo, non ha giovato. Dal canto suo ai primi di marzo Fitch ha tagliato il rating dell’Italia a BBB+.
Un primo effetto di questa situazione di incertezza in politica e nell’economia si è avuta ieri nelle due aste di Btp, considerate deludenti sul mercato. Il Tesoro ha collocato 6,91 miliardi di Btp, appena sotto l’ammontare massimo di sette miliardi previsto. Il Btp a 5 anni ha raccolto 3,91 miliardi a un rendimento del 3,65%, rispetto a un obiettivo del Tesoro di 4 miliardi. Il bond a 10 anni ha raccolto invece 3 miliardi con un rendimento in calo al 4,66% (da 4,83%) ma con una domanda in frenata pari a sole 1,33 volte l’offerta (era stata in precedenza 1,65 volte). Il governo ora si prepara all’emissione del nuovo Btp Italia destinato al pubblico dei risparmiatori italiani, che ha sempre dato buoni risultati con una raccolta complessiva di 27 miliardi nelle tre emissioni effettuate da marzo 2012.
Anche lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi ha risentito delle tensioni: ieri è schizzato a quota 351 punti base (era a 326 all’apertura) e si trova appena sotto il livello del Bonos della Spagna, pari a 381 rispetto alla Germania. Ma se la situazione politica non dovesse stabilizzarsi, la preoccupazione degli operatori è che il differenziale di rendimento si impenni ulteriormente aggravando l’accesso al credito per le banche e quindi per le imprese, in una spirale che accentuerebbe la recessione in corso.
Fabrizio Massaro


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