Case famiglia in difficoltà , a Napoli di nuovo in piazza “Il welfare non è un lusso”

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NAPOLI – Napoli ancora teatro di manifestazioni. Dopo quella di ieri, che ha visto 4 mila persone in piazza tra commercianti e residenti a protestare contro l’amministrazione comunale, è ora la volta delle comunità  familiari.
Domani alle 12.00 in piazza Municipio a Napoli il comitato “Il welfare non è un lusso” organizzerà  un presidio per denunciare per l’ennesima volta la scandalosa situazione delle case famiglia che accolgono i minori maltrattati del Comune di Napoli e la totale paralisi dei servizi socio-educativi in città .
I figli invisibili di una città  indifferente scenderanno in piazza a fianco degli operatori sociali che stanno vedendo chiudere le proprie case famiglia per ritardi nei pagamenti di 36 mesi.

Si intitola “Questi Bambini Invisibili” la lettera del comitato “Il welfare non è un lusso” che invita il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e i cittadini a guardarli in faccia i bambini già  duramente provati da maltrattamenti, violenze, abusi che pure sono “invisibili” perché di loro ci si accorge troppo tardi, quando c’è da fronteggiare il fenomeno delle baby gang in città  o quando, costretti per l’ennesima volta ad “allontanarli”, si fatica a trovare chi li accolga.
“I bambini ‘invisibili’ di Napoli meritano attenzione – si legge nella lettera – chi li accoglie e si prende cura di loro merita rispetto ed esige dignità . Senza attenzione a loro muore città  dei diritti”. Si tratta di una dichiarazione che appare scontata, ma non lo è. Anche Fedele Salvatore, presidente del Co.R.Co.F. (Coordinamento Regionale Comunità  Familiari) che è tra le organizzazioni più attive del comitato, accusa pubblicamente il primo cittadino di non esprimersi sui problemi sociali drammatici che sta vivendo la città  quali “la povertà , la violenza, l’abbandono nella città ”. Il comitato Il welfare non è un lusso chiede al Sindaco che, in occasione del presidio, incontri una delegazione, che gli proporrà  i seguenti provvedimenti: la nomina di un assessore al welfare, senza cumulo o spezzettamento delle deleghe; l’efficienza del tavolo di lavoro per uscire dalla crisi e delle procedure di liquidazione degli atti; la trasparenza su come sono stati finora gestiti i fondi finanziati già  trasferiti al Comune e sulla programmazione dei servizi; l’immediato pagamento di 2 bimestri alle comunità  utilizzando eventualmente anche  la nuova normativa sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni. (Alessandra del Giudice, Napoli Città  Sociale) 

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