Israele, il liceo censura Grossman. E lo studente si ribella

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Così uno studente si è rifiutato di leggere il discorso scelto per la giornata che commemora i caduti delle guerre israeliane, settimana scorsa, perché i professori hanno censurato alcune frasi.
Le parole sono quelle addolorate e furiose pronunciate da David Grossman il 4 novembre del 2006 alla manifestazione per ricordare l’assassinio di Yitzhak Rabin: esprimono la sofferenza collettiva a undici anni dalla morte del premier laburista e quella personale dello scrittore a tre mesi dall’uccisione del figlio soldato Uri, vittima delle ultime sessanta ore del conflitto con l’Hezbollah libanese. 
Il ragazzo non ha voluto parlarne con il quotidiano Haaretz — che ha rivelato il caso — e ha raccontato i dettagli sulla sua pagina Facebook. Spiega di aver protestato con gli insegnanti, quando si è reso conto che due passaggi erano stati ritoccati. Da «La morte di giovani è uno spreco terribile, lancinante. Ma non meno terribile è che Israele sprechi in modo criminale non solo le vite dei suoi figli ma anche il miracolo di cui è stato protagonista, l’opportunità  grande e rara offertagli dalla storia, quella di creare uno stato illuminato, civile, democratico, governato da valori ebraici e universali» è stato eliminato il termine «criminale». E da «Ogni persona di buon senso in Israele — e aggiungo, anche in Palestina — sa esattamente quale sarà , a grandi linee, la soluzione del conflitto tra i due popoli» è stato tolto «Palestina».
Incerto su come comportarsi con la scuola, ha contattato Grossman e gli ha chiesto che cosa avrebbe fatto al suo posto. «Il romanziere ha rigirato la domanda a me — scrive lo studente — e mi ha detto che era contrario alla censura delle sue parole. Gli ho annunciato che allora non avrei letto il discorso ed è stato lui a suggerirmi di spiegare su Facebook la decisione ai miei compagni. La revisione del testo colpisce la libertà  di parola di Grossman e mi rattrista ancora di più che questa censura arrivi dagli educatori». Lo studente (che è stato sostituito alla cerimonia) riconosce l’importanza di aver scelto proprio quello scritto, molto critico verso i governi e i politici: «Un messaggio di pace nel giorno dei caduti».
Il liceo Ironi Aleph è considerato progressista e fino a due anni fa il preside è stato Ram Cohen, ammonito più volte dal ministero dell’Istruzione per i suoi interventi contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania. Gli insegnanti spiegano che le parole sono state cancellate per non urtare la sensibilità  di alcuni genitori invitati alla cerimonia: «È un momento in cui tutta la nazione cerca di evidenziare quello che ci unisce».
Dopo la morte del figlio, lo scrittore David ha affrontato quel «gigante cieco» che ormai considera Israele. Con i discorsi e i commenti per i giornali, con i gesti pubblici come la scelta di non stringere la mano all’allora premier Ehud Olmert, che aveva ordinato l’operazione in Libano.
Davide Frattini


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