Un fuoriclasse che faccia sognare

Loading

Si sarebbe potuto pensare a una rosa di pittori contemporanei di Caravaggio? O a una rosa di tennisti contemporanei di Borg? Certo ce ne erano pure altri di grandissimi così come ci sono oggi altri ottimi possibili inquilini del Quirinale (da Zagrebelsky a Settis solo per indicarne due cui voglio molto bene) ma credo che per una serie di circostanze politiche il fuoriclasse davvero competente e adatto al ruolo su cui tutti dovremmo spenderci per il bene comune (a sinistra, a destra e anche M5S) sia Stefano Rodotà .
Nella storia della Presidenza della Repubblica soltanto Sandro Pertini è stato genuinamente amato dal popolo italiano, rimotivandolo e rigenerandolo in una fase molto difficile. Un rapporto di questo tipo sarebbe oggi necessario per ricostruire una rinnovata idea di cittadinanza e di orgoglio nazionale, dopo l’umiliazione dei lunghi anni di sovranità  limitata, sottratta al popolo che pure ha provato democraticamente a rivendicarla. Rodotà  è studioso di fama internazionale e gode di prestigio scientifico autentico, in Europa e nel mondo. E’ da sempre a contatto col popolo e sa esercitare il proprio magistero in una quotidianità  sobria e lontana dal potere. Egli sì che ha davvero «illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale e scientifico». E’ uomo veramente libero e forse questo spiega che non sia né Senatore a vita né Accademico dei Lincei pur essendo uno dei massimi civilisti della nostra epoca! All’Italia serve un “maestro”, un esempio vivente che la pienezza e la felicità  della vita si ottiene dedicandosi agli altri e non consumando o ostentando ricchezza e potere. Difficile immaginare una cerniera più solida fra la nostra tradizione costituzionale (che Rodotà  conosce come pochi altri) e l’entusiasmante e necessario futuro che ci attende. Nei prossimi sette anni saremo chiamati a riconvertire l’Italia in una Repubblica dei beni comuni che a un tempo torni alla sovranità  ma sia anche aperta al mondo diventando faro di una nuova civiltà .
Per iniziare questo cammino serve subito un ritorno alla normalità  costituzionale, la forte rivendicazione che l’Italia è una Repubblica democratica parlamentare e non presidenziale e che la sovranità  appartiene al popolo. Occorre segnalare che la parentesi tecnocratica è finita per sempre. Occorrono idee nuove e persone capaci di far sognare un mondo diverso in cui sia più bello vivere. Il lavoro di Rodotà  sui diritti e sui beni comuni traccia questo mondo. Oggi l’impresa eccezionale in Italia è far vivere un sogno di normalità  costituzionale che si chiama democrazia. La pratica dei beni comuni lo ha insegnato: quando si immagina tutti insieme un mondo più bello, si costruisce già  una realtà  più bella. Competenza, autorevolezza e serietà  non devono significare la morte della fantasia.


Related Articles

M5S, attacco hacker e un nuovo addio

Loading

Oscurato il sito di Casaleggio. La senatrice Anitori: lascio, partito feudale

Il falò delle verità 

Loading

Senza verità  non c’è democrazia. È il principio-cardine intorno al quale ruota la cultura politica dell’Occidente, come ci ha insegnato Hannah Harendt. Anche per questo l’Italia “moderna” sprofonda in una palude di democrazia “a bassa intensità “.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment