Boldrini: “Da vittime a carnefici per crisi lavoro” Letta: “Se non risolviamo nodo, falliamo”

by Sergio Segio | 1 Maggio 2013 16:39

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“L’emergenza lavoro” fa sì che “la vittima diventi carnefice, come purtroppo è successo nei giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi”: lo ha detto da Palermo la presidente della Camera, Laura Boldrini, auspicando dal governo “risposte tempestive all’emergenza delle emergenze”. Anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha sottolineato l’urgenza di un intervento rapido dell’esecutivo: “Il governo che ieri ha ottenuto la fiducia anche in Senato dovrà  affrontare il tema del lavoro con rapidità  e dando risposte concrete ed efficaci. Sono certo che lo farà  – ha aggiunto -. Il Paese ne ha bisogno e non può accettare ulteriori ritardi”. “Oggi è il primo maggio, ma sappiamo bene quanto grave sia la situazione nel nostro Paese”, scrive il presidente del Senato in un messaggio su Facebook. “Da anni, da quando è cominciata la crisi, si sono persi migliaia di posti di lavoro, molte imprese hanno chiuso o lottano per restare aperte pur con enormi problemi – ricorda Grasso -. I più giovani, ma ormai non più solo loro, sono costretti ad accettare contratti precari e con minori diritti dei loro genitori”. Per la seconda carica dello Stato è il caso pensare alle risposte “che al più presto, ed è già  tardi dovremo dare ai disoccupati, ai cassintegrati, agli esodati, alle imprese e a tutti quei giovani che vivono una vita a metà “.

E proprio per ricordare un’episodio di disperazione legato al lavoro, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno scelto Perugia per la manifestazione nazionale del Primo maggio: nella città  umbra, all’inizio dello scorso marzo, avvenne l’omicidio di due impiegate della Regione uccise da un imprenditore che, poi, si è suicidato. Un episodio divenuto simbolo, per Cgil, Cisl e Uil, della necessità  di restituire centralità  al lavoro. Tema su cui da tempo insistono.

”Senza lavoro il Paese muore e questo Paese non può morire…Tutte le risorse disponibili, a partire da quelle derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, siano dedicate alla redistribuzione del reddito da un lato ed alla creazione di lavoro dall’altro”, ha chiestoSusanna Camusso. “Una piazza simbolica per ricordare quanto c’è bisogno di lavoro” nel Paese, aggiunge Camusso, ricordando le due impiegate della Regione uccise qui lo scorso marzo “Daniela e Margherita che hanno perso la vita dentro un dramma del lavoro, della disperazione”. Il Paese vive “una straordinaria difficoltà “, conclude il leader della Cgil.

Occorre un impegno “straordinario” e da parte di tutti per difendere l’occupazione e frenare la disoccupazione, è stato l’appello del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che insiste sulla priorità  del lavoro e sulla urgenza di abbassare le tasse sui lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese che investono ed assumono. “Il nostro impegno è chiamare tutti i lavoratori a raccolta per affrontare con coraggio una situazione che non si affronta con scaricabarili. Chiediamo all’Italia, alla classe politica di cambiare, di non dedicarsi ai litigi ma di occuparsi dei fondamentali dell’economia, delle questioni concrete”. Poi l’esortazione: ”Basta a litigi e furbizie, l’Italia deve essere percossa da uno spirito nuovo di servizio. Il servizio, come dice Papa Francesco, è potere”.

Sulla necessità  di abbassare le tasse ha insistito anche il leader della Uil, Luigi Angeletti: “La priorità  del Paese è creare posti di lavoro, riducendo le tasse: non è l’unica soluzione, ma è quella che abbiamo a disposizione oggi. “La disoccupazione è una vera tragedia, la gente ha sempre meno soldi in tasca”, aggiunge Angeletti insistendo sulla necessità  di intervenire per far fronte a questa situazione. “O si risolve il problema di dare lavoro o il Paese affonderà ” e affonderà  “se non cambiamo la politica economica”. E infine: “Al governo diciamo che ci sono delle priorità  e che bisogna rispettare i patti” cominciando a risolvere il problema delle risorse per la cassa integrazione in deroga e per gli esodati e “a ridurre le tasse sul lavoro”.

L’urgenza di dare risposte e segnali positivi nel mondo del lavoro è stata sottolineata dal premier Enrico Letta, che ha lasciato Berlino, dove ieri ha incontrato Angela Merkel, per volare a Parigi: “Il lavoro è il cuore di tutto. Se noi riusciamo sul lavoro a dare dei segnali positivi ce la faremo. Se sul lavoro non ci riusciamo, sono sicuro che non ce la faremo”.

“Dobbiamo dare le risposte che la società  si aspetta” sul lavoro, sono state le parole del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, a margine della cerimonia per l’omaggio ai caduti sul lavoro davanti alla sede dell’Inail, a cui ha preso parte il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “Non é un impegno facile e va risolto anche in un’ottica europea”, ha aggiunto. Poi, il neoministro, rispondendo a chi gli chiedeva se la riforma del mercato del lavoro sarà  modificata, ha spiegato che “una riforma disegnata in modo coerente per un’economia che cresce può avere problemi per un’economia in recessione. Dobbiamo capire cosa modificare – ha aggiunto -, ma il mondo del lavoro ha bisogno della stabilità  delle regole”.

”In un momento così difficile per tutto il mondo del lavoro, desidero rivolgere il mio personale augurio ai lavoratori e in particolare la mia attenzione a tutti quelli che contribuiscono con la loro azione, la loro passione e
il loro impegno, al funzionamento del sistema sanitario italiano e alle sue eccellenze”. Cosi’ in una nota il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. ”Anche nella sanità  ci sono intere categorie che operano in condizioni di disagio, precari e figure professionali alle quali daremo il massimo dell’ascolto”, ha aggiunto.

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha fatto “un bocca al lupo al nuovo Governo in particolar modo al presidente del Consiglio Enrico Letta. Noi facciamo il tifo per il Governo quando si parla di istituzioni perchè fare il tifo per il Governo significa fare il tifo per l’Italia. E se vogliamo che anche il lavoro torni ad essere il perno su cui si costruisce una comunità  abbiamo bisogno di un governo che funzioni”.

Contro i festeggiamenti del Primo maggio si scaglia il leader M5S: ”Festeggiare il Primo Maggio è uno stanco rito assolutorio dei responsabili, di sindacati complici, di ‘prenditori’ di appalti pubblici di Confindustria, di partiti che hanno occupato lo Stato. È la celebrazione di Caporetto e dell’otto settembre”, che ha ”il profumo rancido del 2 novembre dei lavoratori”, scrive Beppe Grillo sul suo blog. ”Il Primo maggio era la festa dei lavoratori. Ora è la festa dei disoccupati e del concertone a Roma. C’erano un tempo ‘panem et circences’, sono rimasti i circences, ma solo una volta all’anno con in tribuna, al posto di Caligola o Diocleziano, i reggenti della Triplice Sindacale”, si legge nel post dal titolo ‘Gli struzzi del Primo Maggio’.

E nel corso dell’udienza generale a San Pietro, Papa Francesco ha ricordato l’importanza del lavoro che “ci dà  la dignità . Invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità . Ma tanti sono quelli che vogliono lavorare e non possono. Quando la società  è organizzata in modo che non tutti hanno la possibilità  di lavorare, quella società  non è giusta”. Nel mondo, ha aggiunto, tante persone sono “schiave” del lavoro e occorre una “decisa scelta contro la tratta delle persone, all’interno della quale compare il lavoro schiavo”. Poi, rivolgendosi ai politici, Papa Bergoglio ha detto: “Dico ai responsabili della cosa pubblica di fare ogni sforzo per dare nuovo slancio all’occupazione, di preoccuparsi per la dignità  della persona”.

Torino, tesserato Pd a Fassino: “Ci avete deluso”.  “Ci avete deluso con questa alleanza Fassino, sono tesserato da 35 anni prima al Pci e poi al Pd. Questa alleanza non si doveva fare”. Così a Torino un cittadino al sindaco Piero Fassino, in marcia al corteo del primo maggio. “E quale alleanza si doveva fare allora, con quale maggioranza?”. Gli ha risposto il sindaco. “Non con Berlusconi”, ha ribattuto il militante. “È importante la ricorrenza del primo maggio – ha poi detto Fassino ai cronisti – proprio in un periodo di crisi, in cui manca il lavoro e si sente il disagio di tante famiglie. E’ doveroso da parte di chi ha delle responsabilità  dare risposte”.  Durante il corteo, un gruppo di persone finora non identificate, ha lanciato uova cariche di vernice nera. Le uova hanno colpito personale delle forze dell’ordine.

Milano, slogan contro Fornero
. Slogan contro l’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corteo a Milanoper denunciare la sempre più pesante disoccupazione. La manifestazione, alla quale sono presenti tante categorie, da poliziotti ad agricoltori da ricercatori a operai, come ha spiegato il segretario generale della Camera del lavoro milanese Graziano Gorla ”è più partecipata” rispetto all’anno scorso. Ad aprire la manifestazione le bandiere di Cgil, Cisl e Uil e una delegazione di esodati e di lavoratori over 55 che hanno perso il lavoro prima di poter accedere alla pensione. “Senza redditi né pensione mobilitati ed esodati” recita uno striscione che apre questo spezzone del corteo. In manifestazione anche molti immigrati, rappresentanti dei partiti e delle associazioni.

Bologna, sindacati e Unindustria in piazza. Primo Maggio inusuale in Piazza Maggiore a Bologna: davanti alla basilica di San Petronio, a fianco dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, scendono anche gli imprenditori di Uninidustria, rappresentata dal presidente Alberto Vacchi, e Legacoop Bologna, con il suo presidente Gianpiero Calzolari, a comporre una sorta di fronte comune innanzi ad una crisi economica, ormai in corso da anni, che sta lacerando il tessuto produttivo dell’intero Paese. L’inedita ‘mescolanza’ tra mondo dell’impresa e mondo sindacale va in scena in una celebrazione, quella del Primo Maggio – intitolato quest’anno, ‘Priorità  Lavoro’ – storico bastione delle rivendicazioni del sindacato e che vede alternarsi, all’interno di una tavola rotonda, voci diverse, a condividere, per una volta, lo stesso palco. “Sono qui in punta di piedi, soprattutto per ascoltare, posso capire le contestazioni ma penso che in un momento difficile come questo ci possano essere risultati con la condivisione”, ha detto Alberto Vacchi.

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