“C’è troppo rumore nelle città ” l’Ue mette l’Italia sotto accusa

by Sergio Segio | 7 Maggio 2013 8:07

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FIRENZE — C’è troppo rumore nei centri urbani. L’Italia viene messa in mora dalla Commissione europea. La maggior parte dei Comuni sopra i 250 mila abitanti e con infrastrutture autostradali e ferroviarie non hanno redatto le mappature del rumore e i piani di azione per ridurlo, richiesti dalla direttiva europea 2002/49. Tranne Firenze che è stata la prima, Torino, Bologna, Genova e poco altro. Lo ha annunciato ieri il responsabile per l’acustica del ministero all’Ambiente, Lorenzo Lombardi. Durante la giornata di studi fiorentina su “Rumore e qualità  della vita”, organizzata dall’ associazione italiana di Acustica (Aia). La messa in mora è partita il 25 aprile scorso, il governo ha due mesi per giustificarsi. Altrimenti parte la procedura di infrazione che porta a costose sanzioni. Lombardi spiega che «l’Italia è spaccata in tre. Le regioni del nord, Toscana compresa, stanno facendo qualcosa compatibilmente alle risorse, quelle centrali poco e le regioni del sud niente». Si tratta di interventi costosi: «In 15 anni servirebbero 10 miliardi di euro solo per ferrovie e strade. Per le città  non si può neanche azzardare una cifra».
Sotto accusa «il rumore che deriva da traffico e mancanza di pianificazione urbana», spiega al convegno Elisabetta Ottoz, dicente di economia a Torino. Ottoz illustra i danni economici del fracasso. Con una svalutazione degli edifici calcolata in ragione di 27 euro l’anno per ogni abitante che ci vive dentro e un consumo dello 0,35 per cento del pil per cure le sanitarie e il deprezzamento del territorio. I mali alla salute li snocciola invece la professoressa Giulia Milioli del Centro di medicina del sonno dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma: malessere, fatica, cefalee, disturbi di attenzione e concentrazione, difficoltà  di apprendimento nei giovani, deficit di memoria, danni all’umore, irritabilità , fino a possibili patologie cardiovascolari. I limiti di norma per le zone di classe 4, ossia i centri cittadini, sono di 65 decibel di giorno e di 55 di notte. Superati i primi da almeno 50 milioni di europei e i secondi da 120 milioni, spiega Ottoz. Quando invece l’Oms – ricorda Milioli – parla di disturbi al sonno profondo, l’unico che riposa dalle fatiche, già  a 40 decibel.
Non basta. Il rumore può anche spingere al crimine secondo Franco Parenti, presidente dell’Associazione toscana dei periti esperti del tribunale. In questo caso sul traffico la vince la litigiosità  dei condomini. «Si può arrivare a una fase patologica – spiega Parenti – per cui il rumore diventa un’ossessione e si pensa sia prodotto contro di noi». Né i decibel di troppo nuocciono solo agli umani. Per questo il Wwf ha detto no all’esibizione delle Frecce tricolori sulla laguna di Orbetello, prevista per il 19 maggio, dove c’è l’oasi in cui gli uccelli vanno a nidificare. Gli aerei dovranno andare altrove a celebrare l’80esimo anniversario della seconda Trasvolata atlantica comandata da Italo Balbo.

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