Fiat-Chrysler, continua la corsa Borse in rialzo, Milano su del 2%

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Perché nel caso, per evitare una forte diluizione del 30% con cui oggi controlla il gruppo, a quell’eventuale aumento riservato a Wall Street la finanziaria guidata da John Elkann dovrebbe partecipare. Almeno parzialmente. E sebbene il tutto rientri in scenari da delineare — l’intera costruzione Fiat-Chrysler potrebbe prendere forme diverse a seconda di come si risolverà  il primo passaggio-chiave: intesa o meno sul prezzo del 41,5% di Auburn Hills detenuto da Veba — è quest’ipotesi a far partire qualche realizzo su Exor.

In realtà  la scelta della famiglia Agnelli non appare imminente. E non è detto (anzi) che l’assemblea di domani possa dare un’idea dell’orientamento al di là  di quel che ha sempre ripetuto Elkann: ossia che l’impegno di Torino nell’auto non è in discussione e che, comunque, non sarebbe una contraddizione immaginarsi «azionisti un po’ più piccoli di un gruppo molto più grande». È dunque vero che anche questo, come quasi tutto il resto, al momento fa solo parte dei vari possibili scenari. E che gli scenari dipendono da altrettanti variabili. Ma i temi sul tavolo ci sono tutti e la Borsa lavora (e specula) giorno per giorno.

Così, e con un certo attivismo da parte delle banche d’affari interessate alla complessa operazione che Sergio Marchionne ha ogni intenzione di accelerare, si spiega la diversa attenzione che la Borsa ha riservato ieri ai due titoli interessati. Exor, la controllante, sostanzialmente stabile in chiusura: -0,08%, a 24,92 euro, dopo realizzi che a metà  seduta avevano portato anche a una perdita dell’1,52%. Fiat-Chrysler, la controllata destinata a Wall Street, su di nuovo senza freni: il rialzo in alcune fasi ha di nuovo superato il 4%, per poi fermarsi a +3,45% e a 5,88 euro.

Tra alti e bassi il tema terrà  banco a lungo, e ancora più per gli aspetti finanziari che per quelli industriali (a proposito dei quali Elkann, da Parigi, ha annunciato un imminente sorpasso: «Nel 2013 prevediamo di vendere più auto in America Latina che in Europa. Ma proprio la diversificazione geografica ci ha consentito di essere forse il solo costruttore generalista a non dover chiudere fabbriche o fare piani di riduzione dei dipendenti»). Resta il fatto che le scommesse su Fiat-Chrysler hanno contribuito a fare di Piazza Affari, ieri, la miglior Borsa del continente. Sulla scia dei buoni indicatori in arrivo dall’economia Usa, tutti i listini si sono mossi all’insù: Londra 1,62%, Parigi 1,39%, Francoforte 1,16% (e la stessa Wall Street, nel pomeriggio, aprirà  a +1%). Ma per una volta è Milano, con il 2,1%, a guidare la classifica dei guadagni.

Raffaella Polato


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