In Italia il record di giovani inattivi Ma le famiglie restano ottimiste

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ROMA — Siamo in crisi. In linea con l’Europa. E anche con tutto il resto del mondo, nel 2012 la crescita del prodotto mondiale è infatti passata dal 4% al 3,2%, come certifica l’Istat nel suo rapporto annuale (presentato ieri) dove spiega che in Italia nel 2012 il Pil ha avuto una flessione del 2,4%, dovuta principalmente ad una riduzione della domanda interna. Ma, aggiunge l’Istat: la domanda estera netta non solo ha tenuto nell’anno appena passato, in realtà  ha anche fornito un contributo positivo all’attività  economica interna.
Siamo in crisi. Ma siamo felici e incredibilmente ottimisti. Quasi un giovane su quattro (ovvero 2,2 milioni, record europeo) è precipitato in quella categoria definita con il neologismo dei neet, ovvero di quelli che nè studiano nè lavorano. In generale, poi, è un italiano su quattro a vivere in condizioni di grave disagio economico. Eppure il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti della propria famiglia, della rete delle amicizie e persino dello stato della propria salute è in aumento nel 2012. I più ottimisti sono proprio (e fortunatamente) gli italiani più giovani.
Davvero: a leggere le tabelle che sono nell’ultima parte del rapporto dell’Istat, quelle dove viene realizzato un focus sul punto di vista dei cittadini, si riesce ad intravedere una luce in fondo a questo orribile tunnel. Un ottimismo che non sembra dover andare troppo lontano.
Eccoli, infatti, i numeri della speranza: i giovani fino a 34 anni sono indubitabilmente quelli più colpiti da questa brutta crisi, eppure quasi uno su due (il 45%) è convinto che la propria situazione migliorerà .
In generale, poi, è superiore il numero degli italiani che pensa che il proprio futuro migliorerà  a breve (il 24,6%) in confronto a quelli che sono convinti che sarà  peggiore (23,5%)
Ma non solo. Ecco, altre cifre con le quali il rapporto dell’Istat certifica la potenza degli affetti, delle reti affettive, relazionali, familiari: se nel 2011 era infatti il 34,7% delle persone con più di 14 anni che si dichiarava soddisfatto delle proprie relazioni familiari e amicali, nel 2012 sono diventate il 36,8%.
Ed è aumentata anche la soddisfazione nei confronti della propria salute (l’80,8% si dichiara soddisfatto, a dispetto di una età  italiana che ha il record europeo della vecchiaia).
Gli italiani, ci dice l’Istat, sono sempre più soddisfatti anche per l’impiego del proprio tempo libero, i «molto soddisfatti» sono infatti passati da 13,4% al 15,6%. La potenza dell’italianità .
Siamo in crisi. Le cifre dell’Istat lo certificano in tutti i campi dell’economia e nel mondo del lavoro ci dicono che ci sono oltre 6 milioni di persone che cercano un’occupazione e la cercano da almeno un anno. Intanto però, in parallelo, nel 2012 sono aumentati i contratti a termine (3,1%) ed i lavoratori a tempo parziale (+4,1%) e ci sono ben 200 mila imprese (il 12% del totale) che raggruppano oltre 3 milioni di dipendenti ed esprimono dinamismo e una comprensibile fiducia per il futuro.
C’è un altro dato in crescita nel rapporto dell’Istat (in un mare magnum di segni negativi): quello dell’occupazione femminile. Soprattutto dell’occupazione delle donne con più di cinquant’anni e delle donne straniere.


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