Paolo Becchi, dichiarazioni shock: “Non lamentiamoci se qualcuno prende i fucili”

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 ROMA – “Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia”. Così Paolo Becchi, professore all’Università  di Genova vicino al Movimento 5 Stelle, a La Zanzara su Radio 24. “La situazione se non migliora peggiora – dice Becchi – e non so quanto la gente possa resistere, non so quanto il Movimento possa frenare la violenza della gente, che è nella natura delle cose”. “Letta che va dalla Merkel – prosegue Becchi – è un segnale chiaro. Unica cosa fondamentale è l’Europa e la Bce. Siamo governati ancora dalla Merkel con le banche e i banchieri come l’attuale ministro dell’Economia”.

Dichiarazioni shock quelle dell’ideologo vicino al M5S, che già  in mattinata aveva lanciato una pesante provocazione a proposito della sparatoria di domenica scorsa davanti a Palazzo Chigi: “Questo ‘attentato’  – ha dichiarato Becchi in un’intervista online –  è stato utile ad un certo tipo di azione politica: dare al governo Letta una maggioranza solida. E cercando di far passare per scontata anche la ricomposizione, almeno sulla carta, del Pd”. “Il dato di fatto – ha aggiunto Becchi – è che dopo quell’attentato non c’è stata alcuna opposizione all’interno del Pd nell’approvare la linea dell’emergente governo di Enrico Letta. Quei 101 parlamentari che avevano impallinato Romano Prodi ora dove sono? Dopo la sparatoria si sono ricompattati. E questo è un dato di fatto, è oggettivo. Può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però…”.

Becchi, inoltre, esclude che il Movimento 5 Stelle abbia fomentato un clima di odio nel paese. “Il M5S non ha nulla a che fare con la violenza. Mira a cambiare e a rivoluzionare il Paese, questo è vero, ma mediante gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. C’è pregiudizio e tirannia della maggioranza. Anche perché la parola ‘sovversivo’ ultimamente – conclude Becchi – è stata utilizzata solo dal premier Letta nel suo discorso alle Camere. Che sia lui il sovversivo?”.

Immediate le reazioni di condanna delle parole del filosofo, sia da destra che da sinistra. Se Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, esprime “sconcerto e perplessità ” e Fabrizio Cicchitto del Pdl parla di “farneticazioni”, alcuni esponenti Pd come Emanuele Fiano ed Ettore Rosato invitano Beppe Grillo e i 5 Stelle a prendere le distanze da tali dichiarazioni definite “pericolose”.


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