Salda-debiti, mancano tre miliardi

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ROMA — Salgono a «circa 8 miliardi », secondo la valutazione del sottosegretario all’Economia del Pdl, Alberto Giorgetti, le risorse necessarie nei prossimi due mesi a coprire gli interventi del governo. Elenca le «quattro emergenze», l’altro sottosegretario all’Economia, Pd, Pierpaolo Baretta: cig in deroga e Imu, alle quali sarà  data una risposta «a giorni» mentre per Iva e proroga degli sconti al 55 per cento per le ristrutturazioni edilizie si interverrà  entro giugno. Intanto le risorse per pagare i debiti dello Stato alle imprese sembrano insufficienti: mancano tre miliardi. A fronte infatti delle disponibilità  di 4 miliardi per Comuni e Province sono arrivate richieste per 6, mentre a fronte dei 4 miliardi di deroga dal patto di stabilità  interno per Comuni e Province sono giunte richieste per 5,2 miliardi. Il relatore Marco Causi (Pd) sta lavorando ad una serie di modifiche per allargare il plafond dei 40 miliardi. Si lavora dunque ai due decreti, di cui uno potrebbe vedere la luce la prossima settimana dopo l’incontro collegiale del governo promosso dal premier Letta nell’Abbazia di Spineto nel week-end e la missione del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomani all’Eurogruppo di Bruxelles, di lunedì 13, per presentare i piani di azione del governo e le priorità  economiche.
Se la qualità  delle misure e la tempistica sembrano ormai oggetto di intesa è sulle coperture che il dibattito è ancora aperto. Secondo Baretta se si «procede per step, è possibile che la manovra non sia necessaria». Si conta, come ha osservato Baretta, sul fatto che la sospensione dell’Imu non avrebbe bisogno di una copertura immediata (in quanto sospensione) e che le compensazioni per i Comuni potrebbero essere erogate attraverso anticipi di Tesoreria. A corollario di questa ipotesi ci sarebbe un percorso che potrebbe contare sulla minore spesa per interessi cui ha fatto cenno lo stesso Saccomanni: lo spread tra 200 e 250 e il taglio dei tassi della Bce potrebbe portare al risparmio, rispetto alle stime attuali, di 2-3 miliardi per quest’anno.
Segnali contrastanti giungono tuttavia dalla Corte dei Conti che ieri ha indicato il rischio di tenuta di alcune misure della legge di stabilità  per il 2013 e gli stessi dati della Cassa depositi e prestiti confermano che l’operazione rimborso debiti dello Stato potrebbe essere più vasta di quanto si pensa. Se l’opzione manovra a costo-zero non dovesse rivelarsi praticabile entrerebbe in azione il «piano B», messo a punto dai tecnici, che prevede una nuova spending review da 2-3 miliardi, l’operatività  del superfondo immobiliare del Tesoro per circa 1 miliardo, il taglio dei trasferimenti alle imprese per 800 milioni. Restano in canna anche le proposte del Pdl che insiste su un rincaro delle tasse su tabacchi, alcol e giochi. Oltre ad ipotesi come l’aumento della Robin Hood tax sull’energia al quale ieri con una nota si è opposta la Confindustria energia mentre anche l’Assobirra denuncia il possibile aumento di tasse.


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