Il leader torna showman: tournée in Australia

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Niente di troppo traumatico, ma una separazione di fatto è necessaria per diventare adulti e Beppe Grillo, con la sua irruenza e la sua straordinaria passione, rischia di diventare un peso, dopo essere stato il motore fondamentale. Del resto qualcuno sussurra che lo stesso Grillo sia stanco, sopraffatto da una creatura che non risponde più ai suoi comandi, che si ribella come un adolescente inquieto. E così sono destinati a crescere gli spazi di autonomia reciproca. A questo serve il nuovo portale che sta per nascere, tutto dedicato ai parlamentari, che sarà separato dal blog di Beppe Grillo e si affiancherà al terzo polo del sistema, la piattaforma pluriannunciata per la condivisione delle proposte di legge con la Rete. Un divorzio telematico che va nella stessa direzione di un’altra notizia sorprendente: Beppe Grillo è in partenza per un nuovo tour. Niente tsunami questa volta, perché il leader del Movimento vuole tornare per qualche tempo quello che è stato per molti anni: una macchina da palcoscenico, un attor comico che mischia la verve satirica alla denuncia politica. E lo farà in Australia, dove vive uno dei suoi cinque figli, e dove approderà tra pochi giorni per una tournée, la prima dopo l’opera teatrale «Beppe Grillo is back», del 2010.
Voglia di prendere una boccata d’aria fresca all’estero e allontanarsi dalle troppe polemiche nostrane? Desiderio di tornare a cimentarsi con la sua vera natura di attore? Preannuncio di un disimpegno dalla politica attiva? Per ora non è dato sapere, anche se Grillo è atteso a Roma a giorni (qualcuno dice già oggi) per parlare con i parlamentari. Potrebbe essere l’ultimo atto politico, prima della vacanza-tournée. Un gesto che sancisce un divorzio tardivo o il primo passo di un lungo addio.
Nel 2010, l’inesauribile show man si produsse nella sua prima tournée all’estero, «Incredible Italy», che lo portò a Londra, Parigi, Monaco, Bruxelles e da cui trasse il racconto «Un Grillo mannaro a Londra». Tra i temi trattati, ecologia, cultura e crisi finanziaria. Grillo si lamentò, all’epoca, della scarsa eco mediatica in Italia del tour, mentre «per l’affetto che mi mostravano fuori, a un certo punto mi è sembrato di essere scambiato per Garibaldi». Grillo, prima di tornare in battaglia, si ritemprò nella sua Caprera, contento di «aver lasciato uno stagno immobile, una realtà congelata intenta a osservare il proprio ombelico».
Intanto, nella «tomba maleodorante», come la definisce Grillo, molti parlamentari a 5 Stelle attendono con ansia il varo del nuovo sito. Un progetto voluto da Gianroberto Casaleggio, con lo scopo di sottrarre i progetti e le dichiarazioni dei parlamentari alla gogna dei commenti (che resteranno solo sul blog di Grillo). Ma anche un’occasione voluta e rivendicata dai parlamentari per diventare autonomi ed avere uno spazio tutto loro. Desiderio che sarà esaudito, ma a metà. Perché il nuovo sito avrà comunque un link sulla madre di tutti i blog del Movimento, quello di Grillo. Perché, di fatto, quello resta l’organo ufficiale: circostanza sancita anche dalla presenza sul logo della scritta beppegrillo.it.
Ma è comunque un primo passo per poter separare le due strade e i due modi di esprimersi. Così come è in forte ritardo, e la questione è fonte di molti mugugni, l’arrivo dell’ormai mitica piattaforma informatica che dovrebbe portare a condividere i progetti di legge con la Rete. Racconta Aris Prodani: «Io, come tutti i parlamentari, ho firmato un impegno per consentire ai miei elettori di partecipare al processo di formazione delle leggi. Se una proposta o emendamento è condiviso dal 20 per cento della Rete, abbiamo l’obbligo di trasformarlo in un atto parlamentare. Ma questa piattaforma non arriva: e io cosa dico ai miei elettori?».
La piattaforma potrebbe rendere più facile il processo di consultazione della Rete, che ora è affidato al blog di Grillo e che è ancora farraginoso e costoso. Sottoporre al voto rapido della Rete alcune questioni delicate, potrebbe ridurre la portata di certe assemblee monstre, che durano ore e partoriscono dibattiti e polemiche infiniti.


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