Lotta ai falsi invalidi punisce quelli veri. E lo Stato ci rimette

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ROMA – Mentre si spende e si spande per la lotta ai falsi invalidi (che sono pochi, ma proprio pochi), il cittadino che prova a far domanda per l’invalidità si scontra con un “percorso labirintico e ostile”, con la burocrazia, con la scarsa informatizzazione del sistema, attendendo in media un anno per ottenere i benefici economici connessi contro i 120 giorni stabiliti dalla legge. 

 Pochi falsi invalidi. Per lui la vita è diventata molto più difficile con i provvedimenti assunti negli ultimi anni per contrastare il fenomeno dei cosiddetti “falsi invalidi”. Che, a giudicare dall’enfasi posta dai mass media e dalla politica, dovrebbero essere moltissimi, e invece tali non sono, perché secondo i dati della Guardia di Finanza nel corso dell’intero anno 2012 ne sono stati individuati poco più di mille, esattamente 1047. Un numero che raffrontato a quello degli oltre 2 milioni e 800 mila invalidi civili del nostro paese rappresenta appena lo 0,04% del totale.

Il rapporto 2013. E’ questo uno degli elementi contenuti nel primo Rapporto nazionale sull’invalidità civile e la burocrazia, presentato oggi da Cittadinanzattiva, che nel maggio 2011 aveva lanciato la campagna “Sono un V.i.P. – Very invalid People”. Il Rapporto prende in esame 3.876 segnalazioni giunte al PIT Salute nazionale e alle sedi del Tribunale per i diritti del malato nel corso del 2012.

Un anno di attesa. I provvedimenti assunti negli ultimi anni – fa notare il Rapporto – hanno reso più difficile la concessione dell’invalidità civile. Ad esser lento e farraginoso – afferma Cittadinanzattiva – è tutto il percorso per l’accesso all’invalidità civile, con tempi più lunghi rispetto all’anno precedente: solo per essere convocati a prima visita passano in media 8 mesirispetto ai 6 del 2011, 11 mesi per ricevere il verbale rispetto ai 9 dell’anno precedente. Secondo la Corte dei Conti (relazione 2012), si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell’iter, 278 giorni per accertare l’invalidità, 325 per la cecità civile, 344 per la sordità. I costi di tali ritardi ammontano nel solo 2011 a 24 milioni di euro. Se a questi si aggiungono i 34 milioni di spesa per medici convenzionati Inps, siamo ad un totale di 58 mln di euro di fatto “bruciati” dalla cosiddetta caccia ai falsi invalidi.

“Diritti negati”. “E’ inaccettabile che, per contenere la spesa assistenziale, si neghi al cittadino il diritto costituzionale all’invalidità civile, aumentando momenti accertativi e rivedendo al ribasso i criteri reddituali e sanitari per l’assegnazione delle indennità, e al contrario non si semplifichi l’attuale iter amministrativo che oltre a produrre forti ritardi, brucia solo per interessi passivi 24 milioni di euro in un solo anno. Né ci è dato sapere quanti siano e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti di quei funzionari Inps e Asl che hanno concesso indebitamente quel numero irrisorio di indennità, accertato dalla Guardia di finanza”, commenta Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva.


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La risposta alla crisi? Cooperazione!

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  L’ingranaggio della crisi non si cambia da soli – Foto: robbisaet.wordpress.com

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