M5S, attacco hacker e un nuovo addio

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MILANO — «Questo pirata non è alla ricerca di tesori e ricchezze…». E allora perché ieri mattina s’è intrufolato nel sito della «Casaleggio e associati», lo ha oscurato, ha schernito «Beppone» (Grillo), dileggiato il «Guru Informatico e gran burattinaio» suo sodale (Gianroberto Casaleggio) e deriso Maurizio Benzi, collaboratore dell’azienda, che «avrebbe dovuto tenere a galla» la barca (il sito) ridotta a un «rottame galleggiante»? Ma sì, spiega il pirata informatico, l’ho fatto solo «for some fuckin’ lulz». Che tradotto dallo slang della Rete, a parte il «fucking», vuol dire: per divertimento. Per farsi una grassa risata.

In realtà le cose non stanno proprio così. Perché l’attacco al sito arriva nel giorno in cui i grillini perdono un altro pezzo: Fabiola Anitori, senatrice, lascia il Movimento 5 Stelle e passa al gruppo misto. Più dell’abbandono, pesano le motivazioni: incompatibilità verso un «partito personale», verso un «sistema feudale di fedeltà che respinge o espelle chi dissente e non si allinea». Parole, e numeri, come pietre: tra deputati e senatori, allontanamenti volontari e cacciate, il M5S ha già perso sette rappresentanti in Parlamento. E come in passato, sui fuoriusciti gronda veleno: «Comincio a pensare sul serio — commenta su Facebook la senatrice Donatella Agostinelli — che dietro tutti questi mal di pancia ci sia solo una questione di $$$$$$$$$$. F…..o ai soldi!».

Proprio il denaro rappresenta l’ultima (e minore) grana di giornata. Slitta infatti di qualche giorno il «Restitution day». L’evento era in programma per lunedì. Obiettivo: celebrare la restituzione di metà dell’indennità e della parte non spesa della diaria da parte dei parlamentari M5S. Rinvio di qualche giorno («motivazioni tecniche», 6-7 parlamentari non hanno presentato il rendiconto); in forse la presenza di Grillo a Roma. La «restitution» si dovrebbe comunque aggirare sul milione e 200 mila euro. E chissà se la celebrazione basterà a smorzare l’anti-grillismo di ritorno evocato dai pirati informatici che hanno attaccato Casaleggio.

Il messaggio depositato ieri dopo l’incursione in Rete (rivendicata dal gruppo «AntiSecIta», che non equivale ma è comunque vicina alla più nota banda di «Anonymous»), tra sarcasmo e sberleffo conteneva due attacchi, uno politico, l’altro concettuale. In tema di liti ed espulsioni: smettetela di dedicarvi «unicamente alle faide interne… State diventando il cancro che vi eravate ripromessi di eliminare». Sul punto della rivoluzione democratica attraverso Internet, che guida la visione del mondo M5S, la critica più affilata: celebrate «le votazioni ed elezioni in Rete — ridacchiano i pirati —, il megafono per tutti, il «medium» democratico per eccellenza, le Quirinarie…», e vi fate bucare (oscurare) così? Non è la prima volta. Ben più grave era stato il furto informatico delle mail dei grillini poi divulgate dagli «hacker» nei mesi scorsi. Oggi i pirati affondano contro l’azienda di Casaleggio: «Offrite anche servizi di sicurezza in Internet… è uno scherzo?».

Gianni Santucci


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