Quei (costosi) acconti, rate pesanti a fine anno

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Acconti più cari per finanziare la copertura del rinvio dell’aumento dell’aliquota Iva dal 21% al 22%. In base al testo provvisorio del decreto approvato dal consiglio dei Ministri di mercoledì scorso, la misura degli acconti Irpef aumenta al 100% per il 2013 e gli anni successivi, rispetto al 99% finora previsto. Dopo alcuni anni di anticipi ridotti per tenere conto della crisi (79% nel 2010, 82% nel 2011, 96% nel 2012) si arriva ai livelli massimi. I contribuenti, infatti, dovranno anticipare in acconto, tra giugno e novembre, l’intera imposta dovuta sulla base dell’anno precedente. E le società di capitali addirittura dovranno versare per il 2013 in acconto il 101% dell’imposta (finora era previsto il 100%) pagata per l’anno scorso!

Non è una nuova tassa, perché si tratta di anticipare a novembre il pagamento di un 1% in più che altrimenti si sarebbe versato a saldo. Però è fastidioso, perché obbligherà tutti i contribuenti che compilano il modello Unico a rifare i conteggi dell’acconto Irpef di quest’anno.

Per fortuna, per il 2013 l’aumento si applicherà solo sulla seconda rata, evitando immediate complicazioni ai contribuenti che in molti casi hanno già versato il primo acconto o stanno per versarlo nelle prossime settimane. Lasciando quindi il tempo al Parlamento di convertire in legge il decreto e ai contribuenti di rifare i conteggi, sempre che non vi siano nel frattempo altri cambiamenti.

Per chi compila il 730, il ricalcolo del secondo acconto verrà effettuato direttamente da chi ha prestato l’assistenza fiscale (Caf o professionista abilitato, o l’azienda).

Stefano Poggi Longostrevi


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