In Italia 6,7 milioni di donne vittime di abusi. Per 1 su 7 l’autore è il partner

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ROMA – Sono sei milioni e 743 mila le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di abusi fisici o sessuali in Italia e circa un milione quelle che hanno subito stupri o tentati stupri. A livello mondiale oltre una donna su tre subisce nel corso della propria vita qualche forma di violenza. Sono dati dell’Organizzazione mondiale della sanità – che definisce il problema “di dimensioni epidemiche” – presentati oggi a Palazzo Chigi dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da).In molti casi l’autore della violenza è il partner (14,3 per cento delle donne in Italia), ma in questi casi solo il 7 per cento denuncia e il 33,9 per cento non ne parla con nessuno. Anche quando la violenza è a opera di un conoscente o di un estraneo una donna su quattro la tiene nascosta.

Se questo è il quadro italiano, nel mondo le cose non vanno meglio: oltre un terzo delle donne subisce qualche forma di violenza nel corso della vita (35 per cento), soprattutto da parte di mariti e fidanzati, e il 38 per cento dei femminicidi avviene per mano del partner. La violenza non fa distinzione tra ceti sociali: l’Oms riferisce della diffusione del fenomeno nelle fasce ad alto reddito, che si attesta al 23,2 per cento. Infine, essere oggetto di violenza fisica o sessuale nel 42 per cento dei casi comporta danni alla salute.

“I dati evidenziano come le donne esposte alla violenza dei compagni siano due volte più a rischio di depressione – commenta Flavia Bustreo, vicedirettore generale Salute della famiglia, delle donne e dei bambini all’Oms -, quasi due volte più a rischio di dipendenza dall’alcol e una volta e mezzo più a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmesse, come Hiv, sifilide, clamidia e gonorrea”. Anche per questo l’invito a tutti i paesi è di potenziare il contrasto del fenomeno, “grazie al sostegno dei singoli Sistemi sanitari nazionali”.

“I dati dimostrano come le donne devono essere aiutate a trovare la forza di reagire”, aggiunge Francesca Merzagora, presidente O.N.Da. E riferendosi al basso tasso di denunce sottolinea: “Indulgenza e indulto, previsti nel decreto sull’emergenza carceri, non dovrebbero riguardare casi di violenza su donne e bambini”.


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