Letta passa l’«esame»: rilancio in 4 mosse

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ROMA — Una sorta di agenda in quattro punti spalmata su 18 mesi. Con una cabina di regia rafforzata e più sistematica. Da oggi sino alla fine del semestre italiano di presidenza della Ue. La riunione di maggioranza di ieri mattina, a Palazzo Chigi, è stata «molto positiva, c’è un buon rilancio del programma di governo e soprattutto c’è questa idea di una road map che vada verso il completamento di 18 mesi di lavoro e che prevede quattro fasi e quattro obbiettivi».

Enrico Letta esprime soddisfazione. «Ero e sono ottimista». Poco dopo le otto del mattino, insieme al vicepremier Angelino Alfano e al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, la riunione di maggioranza, con i capigruppo dei tre partiti che sostengono l’esecutivo, è costruttiva e permette al presidente del Consiglio di fare una sintesi ottimistica: «Questi 18 mesi sono convinto che faranno ripartire l’economia italiana e consentiranno quella riforma della politica che è l’obiettivo principale del mio governo».

L’analisi dell’incontro Letta la fa al fianco del premier libico, che vede subito dopo (anche se al traduttore dice di risparmiare all’ospite le tribolazioni della politica italiana). È un’analisi divisa in tappe e risultati: «Il primo obiettivo, quello più difficile, è la soluzione sull’Iva e sull’Imu: le cose più complicate perché avvengono con il bilancio 2013 che è ancora rigido e non gode della flessibilità» decisa dalla Ue per i Paesi virtuosi.

Secondo obiettivo la legge di Stabilità che «potrà godere dei primi elementi di stabilità e che sarà tutta centrata su sviluppo, rilancio economico, agenda digitale, infrastrutture e sulla possibilità di ridurre le tasse in particolare sul lavoro». Terzo: il rilancio dell’Europa attraverso il semestre di presidenza italiano — con i partiti si è deciso di definire «insieme» gli obiettivi — che inizierà a metà dell’anno prossimo. «Quarto e ultimo obiettivo è di completare nei 18 mesi le riforme costituzionali che portino alla riduzione del numero di parlamentari, alla fine del bicameralismo parlamentare ed arrivare, naturalmente, alla nuova legge elettorale».

La prossima riunione si terrà il 18 luglio e avrà al centro il nodo della riforma dell’Imu. L’obiettivo resta quello di arrivare ad una definizione dell’argomento prima di ferragosto. Oggi invece, in Consiglio dei ministri, dopo che ieri la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il decreto approvato dal governo Monti, arriverà un ddl costituzionale sull’abolizione delle Province.

Renato Brunetta, capogruppo pdl alla Camera, esprime così la sua soddisfazione: «È andata molto bene, ora la cabina di regia affronterà in modo regolare tutti i provvedimenti, cosa che non è avvenuta per il dl fare e per quello lavoro che ora andranno corretti in Parlamento, come sull’Iva, dove le coperture andranno totalmente cambiate». Soddisfatta anche Scelta civica: «ora l’esecutivo ha una prospettiva di lungo periodo».


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ECCO dunque la penultima iperbole, l’enfasi semi- terminale, la drammatizzazione furbesca ad alto impatto mediatico e retrattile opportunità. A quarant’anni dai fatti del Cile, il Grande Perseguitato si sente come Allende vittima di un «colpo di Stato».

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