Expo, 800 nuove assunzioni in cambio di più flessibilità

by Sergio Segio | 24 Luglio 2013 7:00

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MILANO — Saranno loro a far muovere la macchina del 2015: da chi sorveglierà i padiglioni dai monitor della centrale operativa ai traduttori, dai responsabili della logistica a coloro che seguiranno le manutenzioni fino alla gestione di tutti gli appuntamenti di quei sei mesi. In tutto: più di 800 posti di lavoro flessibili, dedicati soprattutto ai giovani ma anche a disoccupati e persone in mobilità, che verranno creati per Expo. Altrettanti contratti che la società di gestione siglerà seguendo il protocollo sottoscritto dal commissario unico Giuseppe Sala e dai segretari locali di Cgil, Cisl e Uil. È un primo “sì” dei sindacati alla flessibilità in chiave Expo. Ma soprattutto una sorta di “modello Milano”, che potrebbe essere replicato anche a livello nazionale per uscire dalle polemiche e dalle contrapposizioni sulle deroghe. «È un’ottima intesa», dice il premier Enrico Letta. Che conferma: «Expo si conferma un laboratorio per il Paese e un volano per la nostra economia». Anche per il ministro del Lavoro Enrico Giovannini questo è «un primo passo. Le parti sociali hanno compreso l’importanza dell’evento internazionale come occasione storica per il Paese, dando prova di grande responsabilità ».
Sono mesi che il tavolo milanese si riunisce per affinare l’accordo. Prove di intesa, che sono andate avanti anche durante gli attriti sul decreto poi congelato dal governo e le deroghe in chiave Expo. Adesso, a livello nazionale la partita è in mano a sindacati e imprese, con l’ultimatum dettato da Giovannini: «O si trova una soluzione entro metà settembre o agiremo». Expo spa e sindacati locali sono già riusciti, però, ad allargare le maglie per i futuri dipendenti del sito espositivo. Rimanendo all’interno delle regole e senza sconfinare nella deregulation temuta. La stessa Cgil sottolinea come i diritti siano salvaguardati e si sia ottenuta una maggiore flessibilità con la contrattazione e non con deroghe legislative.
Di quegli 800 posti, 340 saranno riservati a giovani apprendisti con meno di 29 anni. La maggior parte verrà assunta tra due anni, ma i primi 50 potrebbero trovare un’occupazione già entro la fine del 2014. I contratti a tempo determinato saranno 300 e si partirà anche dalle liste di mobilità e da quelle di disoccupazione. Infine gli stage, che prevedono un rimborso spese e buoni pasto: 195 opportunità. La società aprirà la caccia anche a 18.500 volontari: saranno soprattutto ragazzi e dovranno dare informazioni ai turisti. Non potranno essere coinvolti per più di 5 ore al giorno e per una media di due settimane. Dal sindaco Giuliano Pisapia al governatore Roberto Maroni, le istituzioni locali benedicono il documento. Anche l’ex ministro Cesare Damiano (Pd) promuove l’accordo. Il suo omologo al Senato, Maurizio Sacconi del Pdl, invece, insiste: non basta.

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