Cannabis. Ancora diritto negato per scopi terapeutici

by Sergio Segio | 23 Luglio 2013 7:18

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L’arrivo sul mercato italiano di Sativex, la prima preparazione a base di cannabinoidi cui è stata concessa l’immissione in commercio solo per il trattamento degli spasmi muscolari nei pazienti con sclerosi multipla, è una vittoria. Ma sebbene attesa da anni questa novità, c’è ancora tanta confusione tra leggi e sentenze in merito all’uso terapeutico della cannabis, iscritta dal 2007 nella Tabella II B e pertanto dispensabile dal Servizio sanitario dietro ricetta non ripetibile. Tabella ministeriale disattesa in quanto nel nostro paese l’accesso ai diversi derivati dei cannabinoidi, riconosciuti come farmaco in grado di alleviare il dolore, la nausea e stimolare l’appetito, è difficoltoso se non impossibile in alcuni casi. «La perversione proibizionista portata avanti per anni contro la cannabis colpisce anche l’uso terapeutico che necessiterebbe di una legge nazionale per semplificarne al massimo l’utilizzo», osserva Franco Corleone, segretario Forum Droghe. Legalizzare la cannabis a scopi terapeutici è un problema che puntualmente si ripresenta. «Si tratta di un diritto negato – afferma Felice Nava di FederSerd – in un paese, l’Italia, che fatica ad essere laico quel tanto che basterebbe a superare una cultura stantia, partitismi e nodi burocratici; un passo avanti di civiltà è stato fatto con il decreto Turco del 2007 che ha permesso a molte regioni di legiferare in materia ».
Mentre da noi il processo di legalizzazione della canapa terapeutica va a rilento, altre nazioni si sono convertite. Negli Usa ben 17 stati consentono l’impiego di cannabis per i sintomi di diverse condizioni patologiche, di recente si è aggiunto il distretto di Columbia e la battaglia è ora in Florida. Legale l’uso terapeutico in Olanda, Portogallo, Spagna e Lussemburgo. Da noi la prima ad approvare una legge regionale a favore dell’uso a scopo curativo dei medicinali di origine vegetale derivati dalla cannabis è stata la Toscana a maggio 2012, seguita da Marche, Veneto e Liguria. Quest’ultima dovrà rivedere il testo di legge contestato in alcuni punti dal Governo e dichiarato da poco parzialmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. Ultimo in ordine d’arrivo il Friuli Venezia Giulia il cui consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge sull’erogazione dei farmaci e delle prestazioni a base di cannabinoidi. «Le leggi regionali sono state approvate ora bisogna passare alla loro applicazione spiega Alberto Sciolari, vice presidente dell’Associazione pazienti-impazienti – fino a che non sarà approvato con delibera il regolamento applicativo tutto sarà come prima, ad eccezione del Sativex che ha un limite preciso e deve essere prescritto dall’ospedale o da un neurologo che deve registrare online sul sito Aifa prescrizione, dati personali e del paziente, gli altri farmaci a base di cannabinoidi devono essere importati con rincaro di costo». Mentre sono già disponibili i materiali grezzi per preparazioni galeniche magistrali e i malati attendono

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