by Sergio Segio | 31 Luglio 2013 8:37
NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI sono 1.123 gli omicidi di persone trans, un dato in aumento ma sottostimato perchè si riferisce a ricerche su internet o segnalazione delle organizzazioni e degli attivisti. Secondo l’ultimo monitoraggio (marzo 2013) del progetto Trans Murder Monitoring, che delinea la situazione di 57 paesi tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012, l’aumento nel numero di omicidi di persone trans è “significativo e costante”: 148 casi nel 2008 per arrivare nel 2012 a 267. Una escalation che spinge ormai gli attivisti a parlare di “transcide”.
La maggior parte degli omicidi in America centrale e Sudamerica. Il più alto numero di casi emersi proviene da paesi dove esistono organizzazioni trans o Lgbt che eseguono un monitoraggio professionale e questo lascia aperta la questione dei casi non denunciati. I casi più numerosi rigurdano Brasile (452), Messico (106) e Colombia (65) in America centrale e Sudamerica, Stati Uniti (69) in Nord America, Turchia (30) in Europa e Filippine (28) in Asia. Più in generale 864 casi complessivi in 22 paesi costituiscono il 77% degli omicidi a livello mondiale dal gennaio 2008. Se Brasile, Messico e Colombia presentano una casistica più elevata in termini assoluti, in proporzione i dati sono più preoccupanti in alcuni dei Paesi meno popolosi, come l’Honduras dove il tasso di omicidi di persone trans è del 5,12 per milione di abitanti , Guatemala (2,83) o Portorico (2,43).
In Europa 71 omicidi di persone trans in 5 anni. Erano 13 nel 2008, 14 nel 2012. In Italia nel periodo considerato sono state 20 le persone uccise: 5 nel 2012.
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