Quali sono i principali cartelli della droga messicani?

by Sergio Segio | 25 Luglio 2013 15:52

Loading

I cartelli sono organizzazioni criminali che controllano il traffico di droga dall’America meridionale agli Stati Uniti, un mercato che si pensa valga ogni anno 13 miliardi di dollari (quasi 10 miliardi di euro). In Messico la produzione e il commercio di droga esistono da decenni. Ma da quando gli Stati Uniti hanno rafforzato le operazioni antidroga nei Caraibi e in Florida, intorno al 2000, le vie di contrabbando tra Colombia e Messico sono diventate centrali, così come il ruolo del Messico nella loro gestione.

Il rapporto 2013[1] dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine indica il Messico come il maggiore produttore di oppio nel continente americano, mentre secondo il dipartimento di stato statunitense il 95 per cento della cocaina[2] consumata negli Stati Uniti passa per quel paese.

I principali cartelli della droga in Messico

Le zone più colpite
Le prime a essere coinvolte sono state le regioni al confine settentrionale del Messico, soprattutto Chihuahua. A quelle si sono poi aggiunte Sinaloa, Michoacan e Guerrero, tre stati messicani che si affacciano sull’oceano Pacifico. La città più violenta del paese è Ciudad Juárez, al confine con gli Stati Uniti, dove nel 2010 sono state uccise 3.100 persone, su una popolazione totale di circa un milione. Ciudad Juárez è nota soprattutto per gli omicidi di donne, tanto da ispirare un neologismo: “femminicidio”. Ma nell’ultimo periodo la violenza nella città sembra in calo.

Uno dei centri più a rischio a partire dal 2010 è Monterrey, la terza città più grande del Messico, contesa tra i cartelli di Los Zetas e del Golfo. Nel 2011 ci sono stati diversi massacri[11] a Veracruz, città sulla costa orientale che fino a quel momento non era stata coinvolta negli scontri.

La maggior parte delle stime collegano più di 70mila uccisioni avvenute dal 2006 ai cartelli della droga, su queste cifre però non ci sono conferme ufficiali. Gran parte delle vittime facevano parte dei cartelli o erano comunque coinvolte nel traffico di droga, ma un numero consistente di persone assassinate erano civili e giornalisti. Los Zetas è famoso per le intimidazioni fatte ai giornalisti ma anche agli utenti di internet e dei social media, perché non scrivano sulle attività locali dei cartelli. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, un’organizzazione indipendente con base a New York, dal 1992 i giornalisti uccisi [12]nel paese sarebbero una settantina.

La strategia del governo messicano
Nel 2006 il presidente Felipe Calderón ha mandato più di 50mila militari e agenti della polizia nelle città e nelle regioni dove la presenza criminale è più forte. Molti capi delle organizzazioni principali sono stati arrestati o uccisi. Ma, nonostante questo, il numero delle persone assassinate è stato altissimo.

Il fallimento della politica di Calderón contro i cartelli è visto come una delle cause della sconfitta del suo partito, Partito d’azione nazionale, alle elezioni presidenziali del dicembre 2012. Enrique Peña Nieto del Partito rivoluzionario istituzionale, che ha sostituito Calderón alla guida del paese, ha istituito contro i cartelli un corpo di polizia speciale che subentrasse all’esercito, accanto alla polizia federale. Peña Nieto si è dichiarato contrario alla presenza di agenti statunitensi armati in Messico.

Un documento del senato statunitense[13] del giugno 2011 sosteneva che circa il 70 per cento delle armi da fuoco recuperate tra il 2009 e il 2010 nei luoghi in cui erano avvenuti degli scontri o c’erano delle vittime provenivano dagli Stati Uniti.

(Anna Franchin)

Per saperne di più

Post Views: 188
Endnotes:
  1. rapporto 2013: http://www.unodc.org/unodc/secured/wdr/wdr2013/World_Drug_Report_2013.pdf
  2. il 95 per cento della cocaina: http://www.grassley.senate.gov/judiciary/upload/Drug-Caucus-09-22-11-Responding-to-Violence-in-Central-America-2011.pdf
  3. Stratfor: http://www.stratfor.com/
  4. nel 2010: http://mexico.cnn.com/nacional/2011/07/05/el-origen-de-los-zetas-brazo-armado-del-cartel-del-golfo
  5. è stato arrestato il 15 luglio 2013: http://www.internazionale.it/news/messico/2013/07/16/arrestato-il-capo-del-cartello-los-zetas/
  6. Oscár Omar Treviño Morales: http://www.state.gov/j/inl/narc/rewards/123684.htm
  7. Joaquín “El Chapo” Guzmán: http://www.state.gov/j/inl/narc/rewards/115366.htm
  8. la rivista Forbes lo ha cancellato dalla sua lista: http://latino.foxnews.com/latino/news/2013/03/05/forbes-billionaires-joaquin-el-chapo-guzman-dropped-from-list/
  9. Osiel Cárdenas Guillén: http://www.fbi.gov/houston/press-releases/2010/ho022410b.htm
  10. togliere all’organizzazione il controllo della via della droga di Juárez: http://www.insightcrime.org/juarez-war-stability-and-the-future/juarez-police-politicians-picked-winners-gang-war
  11. diversi massacri: http://www.bbc.co.uk/news/world-latin-america-15221992
  12. giornalisti uccisi : http://www.cpj.org/killed/americas/mexico/
  13. Un documento del senato statunitense: http://www.feinstein.senate.gov/public/index.cfm/press-releases?ID=8a7bfcd5-5056-8059-76fa-8dece24f4615
  14. Un approfondimento: http://www.cfr.org/mexico/mexicos-drug-war/p13689
  15. La pagina web sui cartelli della droga messicani: http://www.txdps.state.tx.us/PublicInformation/cartelCrimeStats.htm
  16. uno speciale: http://projects.latimes.com/mexico-drug-war/#/its-a-war

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/07/quali-sono-i-principali-cartelli-della-droga-messicani/