Si cambia: transenne per il Papa

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RIO DE JANEIRO — L’atterraggio e poi un chilometro in auto scoperta — pioggia permettendo — verso il santuario mariano più grande del mondo, stavolta però con le transenne ai lati del percorso. Alle nove e mezzo di stamattina, le 14,30 in Italia, Francesco arriva ad Aparecida per consacrare il suo pontificato alla Madonna nella stessa cittadina a duecento chilometri da Rio dove l’episcopato latinoamericano, in un celebre documento scritto nel 2007 da una commissione presieduta dal cardinale Bergoglio, rilanciò l’«opzione preferenziale per i poveri» e la missione di una Chiesa chiamata a uscire da se stessa verso le «periferie», tutti temi che saranno riproposti da Francesco nei discorsi di questi giorni. È uno dei momenti più importanti della Giornata mondiale della gioventù e la prima prova per la sicurezza intorno al Papa, dopo la tensione e gli errori degli agenti brasiliani dell’arrivo. Ieri mattina i responsabili si sono incontrati con il comandante della Gendarmeria vaticana Domenico Giani nella residenza Assumpcao, sulla collina di Sumaré, la stessa nella quale alloggia il Pontefice. C’erano il generale José Abreu, coordinatore per la sicurezza delle forze armate brasiliane, e tutti i vari corpi di polizia che si sono rimbalzati le responsabilità su quello che è accaduto lunedì lungo l’Avenida Presidente Vargas, con i sei gendarmi vaticani lasciati soli intorno alla macchina di Francesco bloccata per dieci minuti tra la folla.
Ad Aparecida, oggi, ci saranno duecentomila fedeli e cinquemila militari a controllare la strada e il piazzale intorno al santuario. La riunione di «coordinamento» è servita a ripassare i fondamentali. Premessa: Francesco è il Papa e vuole avvicinare la gente. Bergoglio ripete che un pastore deve «avere l’odore delle pecore» e anche padre Lombardi ha chiarito che «non si può militarizzare il percorso», si procede come a San Pietro. I gendarmi lo sanno bene: lunedì, mentre c’erano fedeli che tentavano d’infilarsi nel finestrino dell’auto, sono riusciti a controllare da soli la situazione e il comandante ha trovato pure il tempo di sollevare un bimbo perché il Papa lo abbracciasse. Il segretario, monsignor Alfred Xuereb, «era un po’ preoccupato», raccontano, ma Francesco è rimasto tranquillo e sorridente («si è divertito») e lo ha scritto pure su Twitter: «Grazie. Grazie. Grazie a tutti voi e a tutte le autorità per la magnifica accoglienza in terra carioca!».
Eppure l’«errore materiale» c’è stato. La regola, spiegano nel seguito vaticano, è semplice: se il Pontefice viaggia in auto scoperta, ci devono essere le transenne, altrimenti no perché si dovrebbe procedere rapidi. Lunedì, quando il Papa è salito sulla Fiat coperta, non era quindi previsto che ci fossero. Francesco voleva raggiungere la cattedrale e avrebbe dovuto percorrere un viale a scorrimento veloce. E invece i motociclisti e la sua auto hanno infilato il controviale anziché la corsia centrale, c’erano dei bus parcheggiati, l’auto si è bloccata tra la folla. Ai motociclisti era stato chiesto di stare distanti perché la gente potesse vedere il Papa. In compenso non si vedevano altri agenti: per lo più stavano blindando il palazzo presidenziale nel timore di manifestazioni. Di qui il «ripasso» di ieri perché «si faccia attenzione» e «non si ripeta più». Dal seguito papale non si vogliono «allarmismi», anche l’ordigno artigianale trovato domenica in un bagno vicino al santuario di Aparecida era «poco più d’un petardo» e «non aveva niente a che vedere col Papa», si dice. Però le cose vanno fatte con metodo. Stamattina, ad Aparecida, auto scoperta, transenne, e uomini lungo il percorso. Nel pomeriggio, a Rio, il Papa visiterà invece un ospedale dei francescani per i poveri, in un quartiere popoloso e cattolico: non si può transennare tutto, quindi viaggerà con l’auto coperta. Se possibile, poi, niente fuori programma: ieri sembrava che Francesco potesse salire alla statua del Cristo Redentore, ma non se ne è fatto niente, anche per il maltempo. Da oggi inizia la Gmg del Papa. Ieri è rimasto nella sua residenza per riprendersi dalle fatiche del viaggio, a suo modo: come a Santa Marta, messa all’alba e incontri con vescovi e religiosi. Si stima che i ragazzi a Rio siano già un milione: sulla spiaggia di Copacabana, ieri sera, tra pioggia e vento si è celebrata la messa di apertura della Gmg in attesa del primo incontro dei giovani con il Papa, domani, quando Francesco visiterà anche la favela di Manguinhos: l’«opzione preferenziale per i poveri», appunto.
Gian Guido Vecchi


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