Le auto blu costano un miliardo l’anno D’Alia: “C’è chi continua ad approfittare”

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ROMA — Va un po’ meglio, ma non troppo. Le spese che la collettività si sobbarca per mantenere le auto blu — uno dei più vituperati simboli dei costi della politica — stanno diminuendo, ma visti i tempi si potrebbe fare molto di più. Lo denuncia il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia che — analizzati i risultati del monitoraggio condotto dal Formez e dal Dipartimento della Funzione Pubblica — conclude che ancora non ci siamo: troppe spesso si prosegue nella loro «irresponsabile ostentazione come status symbol».
Il ridimensionamento c’è: la spesa totale effettuata dalle amministrazioni per il 2012 — considerato l’intero parco auto in proprietà o noleggio, le spese ripartibili e quelle non ripartibili, il personale dedicato compresi gli autisti — è stimata in 1 miliardo e 50 milioni. Il 12 per cento — 128 milioni — in meno rispetto al 2011.
Più in particolare per le vere e proprie auto blu (ossia le vetture assegnate ad una persona sia in uso esclusivo che non esclusivo, le auto a disposizione degli uffici con autista e le vetture con e senza autista se di cilindrata superiore a 1.600 cc) il totale della spesa per il 2012 ammonta a circa 400 milioni di euro, con una riduzione di 72 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Per le cosiddette grigie (vetture a disposizione degli uffici e servizi senza autista e auto con e senza autista inferiore ai 1.600 cc) è stata pari a 539 milioni di euro, con una riduzione di circa 55 milioni di euro rispetto al 2011.
Le variazioni sono sostanzialmente analoghe nella pubblica amministrazione (circa 25 milioni di euro pari al meno 12,4 per cento) e nell’amministrazione locale (103 milioni di euro pari al meno 11,9 per cento). Rispetto alla spesa sostenuta dalle amministrazioni nel 2009, anno di riferimento per le nuove e più stringenti norme e direttive per il contenimento dei costi, la caduta è netta (335,5 milioni di euro in meno, pari al 26,3 per cento), ma non basta. Lo ha detto in termini molto diretti lo stesso ministro D’Alia. «Nonostante i consistenti risparmi degli ultimi anni, i numeri e i costi restano troppo elevati». «A fronte di alcune amministrazioni che, con serietà, stanno riducendo il loro parco auto eliminando davvero gli sprechi — ha precisato il ministro — in molte altre, specialmente al Sud, si prosegue nell’irresponsabile ostentazione dell’auto blu come status symbol, senza capire i danni che ne derivano per le casse pubbliche e per la credibilità delle istituzioni».
Una delle voci di spesa più consistenti, riferite alle auto blu vere e proprie — riguarda il personale dedicato alla gestione del parco auto, che rappresenta lo 0,98 per cento del personale in servizio. Il numero stimato di addetti è di circa 16 mila unità. La spesa relativa ammonta a 645 milioni di euro, di cui oltre la metà per autisti.


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