Il premier: ora misure per le imprese Varrà la pena di investire in Italia

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ROMA — «Dobbiamo, prima di tutto, avere maggiore fiducia in noi stessi. Uscire da quella cappa di sottovalutazione, autolesionismo, che troppo spesso ci toglie ossigeno. Dimostrare all’Europa e al mondo che non c’è più bisogno che ci si dica di fare i “compiti a casa”. I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno ad imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. L’Italia può farcela: questo è il messaggio».
Intervistato dal Sussidiario.net, il premier Enrico Letta anticipa le linee guida dell’intervento che pronuncerà domani per l’apertura del Meeting di Rimini. Dopo una pausa estiva-lampo, 5 giorni con figli e famiglia a Pisa, la prima uscita pubblica di Letta sarà al dibattito su «Un’Europa unita, dall’Atlantico agli Urali» che inaugurerà il tradizionale appuntamento di Comunione e Liberazione. Discorso incentrato sull’inevitabilità del nostro ruolo in Europa, ma in un Europa che «sia veramente l’Europa dei popoli» e «non del rigore e basta». E un’ammissione (dopo le critiche dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne) sulla difficoltà di fare industria nel nostro Paese, ma anche una lista dei molti passi avanti compiuti con l’azione di governo.
Partendo dall’impegno per correggere la rotta europea dal rigore verso la crescita, il presidente del Consiglio si concentra sul programma di governo: il rispetto dei vincoli di bilancio, sottolinea, ha consentito all’Italia di uscire dalla procedura di infrazione e di avviare, pur nella ristrettezza delle risorse, politiche per l’occupazione e la crescita. Provvedimenti che, è l’impegno di Letta, il governo rafforzerà sia con nuovi decreti come il «Fare 2», ma soprattutto nella legge di stabilità. Mentre ministri tecnici e partiti saranno al lavoro per riformare l’Imu — il 20 è previsto un preconsiglio — mercoledì 21 agosto il premier sarà a colloquio a Vienna con il cancelliere austriaco, Werner Faymann. Letta farà poi rientro a Roma, dove il 23 si riunirà il consiglio dei ministri. Ci sarà sicuramente un primo confronto su come superare la tassazione immobiliare ma, secondo fonti parlamentari, l’approvazione della riforma avverrà nel cdm del 30 agosto.
Nell’intervista a Sussidiario.net Letta afferma che l’Italia può «tornare a competere solo dentro un’Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico», mentre «dire che l’euro è una sciagura», «è una sciocchezza»: le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno, con gli interventi in favore della lotta alla disoccupazione dei giovani, segnano, da questo punto di vista, secondo il premier, «un cambio di passo. È in questa direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere».
In questo quadro, annuncia Letta, il tema dell’Unione bancaria «sarà centro del semestre di presidenza italiana dell’Ue, l’anno prossimo. «È vero — sostiene il presidente del Consiglio — che fare industria in Italia è difficile perché molti fattori di svantaggio competitivo — esogeni ed endogeni al sistema produttivo italiano — condizionano i processi economici e sociali. Su questi fattori, però, stiamo lavorando e continueremo a farlo per dimostrare a tutti che, per quanto sia difficile, fare impresa è possibile». E annuncia «il grande progetto “Destinazione Italia”, che presenteremo a settembre per ribadire un messaggio chiaro: vale la pena di investire in Italia».
La ripresa economica passerà anche attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e ambientale che costituisce una risorsa eccezionale per il nostro Paese. E non a caso Letta sottolinea come «tema essenziale» anche la programmazione dei fondi europei. Segnale colto dal ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, che ha assicurato l’utilizzazione «al meglio» dei fondi UE per il 2014.
M. Antonietta Calabrò


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