Il fondatore di Amazon si compra il Washington Post

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NEW YORK — Forse non è la rivoluzione, ma ci assomiglia parecchio: il Washington Post, il giornale del Watergate, passa di mano dopo ottant’anni. Ma la sorpresa non è tanto nella vendita, quanto nel compratore: Jeff Bezos, uno degli uomini più ricchi del mondo, il fondatore di Amazon, la società leader del commercio online. Uno dei re di internet. A due giorni dalle cessioni del Boston Globe e di Newsweek, arriva la terza notizia a sconvolgere l’editoria made in Usa: è lo stesso quotidiano ad annunciarlo, subito dopo la chiusura di Wall Street, con il titolo principale del proprio sito. L’affare è di 250 milioni di dollari e Bezos lo conduce in prima persona, senza coinvolgere la sua compagnia e sarà completato nei prossimi due mesi. Donald Graham, figlio della leggendaria Katharine, spiega: «Come tutti i membri della mia famiglia sono fortemente scosso in questo momento. Qui dentro c’è la mia vita e potete immaginare l’emozione che provo. Non avremmo mai voluto arrivare a questa decisione, ma l’incontro con Jeff mi ha fatto cambiare idea. Il suo genio e la sua abilità negli affari ne fanno un editore perfetto. Adesso sono sicuro che la nostra creatura avrà la possibilità di navigare ancora con successo».
Il Washington Post, come tutti i giornali, attraversa un momento di crisi. Sempre leader, insieme al New York Times, per qualità delle inchieste e peso politico, si deve arrendere a conti in rosso, con perdite attorno al 44% negli ultimi sei anni, pagando anche un forte ritardo negli investimenti digitali (come le news a pagamento sul sito) che invece stanno aiutando il concorrente e rivale.
L’affare è anche la conferma che Bezos ha intenzione sempre di più di giocare un ruolo fondamentale nell’editoria, allargando così la sua sfera di interessi, dai libri ai giornali. E gli analisti osservano che, pur non essendo coinvolta direttamente Amazon, sarà facile immaginare le sinergie digitali che il
giornale può sfruttare e offrire. Il direttore, Martin Baron, rimarrà al suo posto, così come la catena di comando dei manager e nessun licenziamento è previsto. Bezos scrive nel suo messaggio ai giornalisti: «So che siete giustamente preoccupati, ma voglio dirvi che i valori del Post
non hanno bisogno di cambiare. Il nostro dovere sarà sempre quello di informare i lettori, noi continueremo a inseguire la verità e lo faremo con l’impegno che ha segnato la storia di questa testata». E poi ancora: «Il giornalismo ha un ruolo decisivo in una società libera, spero di avere la forza della famiglia Graham e il loro coraggio nel difendere il lavoro di tutti voi». La rivoluzione è appena iniziata.


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