Attacco chimico a Damasco, Human Rights Watch: “Prove forti che sia stato il regime”

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L’organizzazione, secondo quanto si legge nel rapporto, attribuisce la responsabilità degli attacchi con armi chimiche al regime per almeno tre ragioni. La prima è che gli attacchi sono stati compiuti su larga scala: sono stati lanciati almeno una decina di missili in due quartieri diversi di Damasco, che erano circondati da avamposti governativi.

La seconda ragione è che uno dei tre tipi di razzi impiegati, quello da 330mm, è stato usato in diversi attacchi chimici ed esistono filmati che attestano che un missile di quel tipo fa parte dell’arsenale del regime.

Anche i razzi da 140mm, che possono trasportare Sarin, sono elencati come armi che sarebbero nella disponibilità del regime. Al contrario, non c’è nessun video o prova che l’opposizione sia mai stata in possesso di missili di questo genere.

Infine, gli attacchi del 21 agosto erano molto sofisticati e devono aver richiesto grandi quantità di gas nervino, procedure sofisticate per il caricamento del gas e lanciatori specifici.

Strage con gas nervino, le foto diffuse dagli attivistireuters

“Il governo siriano – sottolinea Hrw – ha negato la sua responsabilità per l’attacco, incolpando gruppi dell’opposizione. Tuttavia, non ha presentato alcun elemento a sostengo delle sue affermazioni.Sulla base delle prove disponibili, Hrw ritiene che le forze governative siriane siano pressoché certamente responsabili degli attacchi del 21 agosto”.

In questo video di Al Jazeera si vedono molti cadaveri che non presentano segni di ferite e alcuni bambini che sembrano presentare difficoltà respiratorie e hanno la bava alla bocca. Le immagini sono state fornite alla tv araba dagli attivisti siriani.


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