Braccialetto elettronico per gli stalker nuova stretta sugli uomini violenti

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UN BRACCIALETTO per tenere gli stalker lontani dalle loro vittime. E, in più, via libera alle intercettazioni telefoniche. Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali hanno approvato due emendamenti al decreto legge sul femminicidio che introducono una nuova stretta sulle condotte persecutorie, questo lo spirito, una maggiore tutela delle vittime.

LE MODIFICHE prevedono la possibilità di usare le intercettazioni telefoniche anche per il reato di stalking ma soprattutto l’utilizzo di una serie di strumenti elettronici per tutelare le donne. I braccialetti, ma non solo. Nell’emendamento si fa riferimento anche ad altre forme di telecontrollo che possono essere applicate a chi è stato destinatario di un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa familiare (come previsto dall’articolo 282bis del codice di procedura penale).
Le variazioni che dichiarano guerra ai reati “sentinella”, quelli che spesso sono l’anticamera di ulteriori violenze, sono state approvate all’unanimità dalle commissioni, ma va registrato che al momento del voto in aula c’era un solo deputato del Pdl. Soddisfatta la promotrice Alessia Morani (Pd): «La norma risponde anche all’auspicio che il ministro Cancellieri aveva fatto all’inizio del suo mandato per l’uso dei braccialetti elettronici, quasi del tutto inutilizzati, anche per i reati di stalking. Ci sono esperienze già in Spagna e
in Francia in questo senso che hanno dato buoni risultati. E visto che, tra l’altro, in Italia c’è una carenza di organico sia per quanto riguarda i carabinieri sia per la polizia, dare la possibilità di usare ogni modalità di controllo che fa riferimento alle nuove tecnologie sarà un aiuto per le forze dell’ordine che potranno monitorare le situazioni anche se in difficoltà di personale».
Nel testo non si fa alcun riferimento all’attuazione pratica che verrà decisa in un secondo momento, dopo la conversione. Per quanto riguarda i detenuti, per i quali (anche se scarsamente utilizzato) il braccialetto è già previsto, la norma prevede che questa forma di controllo sia l’unico modo per escludere il carcere o i domiciliari. Ma il percorso per gli stalker è tutto da definire. L’unica cosa certa è che i braccialetti sono già disponibili, almeno in una prima fase: quelli per i detenuti, appunto, non sono stati usati molto spesso.
Le commissioni, dopo aver bocciato gli emendamenti soppressivi dell’articolo 2 del decreto del governo sul femminicidio, hanno approvato altre due proposte di modifica, una che prevede il gratuito patrocinio e l’obbligo di informazione della parte offesa, l’altra che esclude la possibilità di applicare l’allontanamento dalla casa familiare nei casi di lesioni lievi, tema sul quale c’è stato un acceso dibattito.
Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali non hanno ancora concluso l’esame
dell’articolo 2. Proseguiranno lunedì. L’approdo in Aula è previsto per mercoledì e si dovrà correre: entro il 15 ottobre la norma va convertita onde evitare che decada, ma deve prima passare anche al Senato.
Buone notizie per la tutela delle donne che, però, arrivano nel giorno in cui un’altra donna viene uccisa dal partner. Cinzia Agnoletti, 51 anni, è stata soffocata dal compagno
e padre di suo figlio, Gianpietro Giliberti, 53, nella casa in cui vivevano in via Stazione a Castelvetro Piacentino. Stavano insieme da 25 anni. Dopo aver ucciso la convivente, l’uomo ha cercato di togliersi la vita ma senza riuscirci. A far scattare il raptus forse una lite per motivi economici, pare ne avessero avute parecchie ultimamente. Quando l’uomo si è accorto di ciò che aveva fatto, ha chiamato il figlio 24enne
che, a sua volta, ha avvisato i carabinieri di Piacenza. Arrivati sul posto i militari hanno trovato il corpo della donna senza vita e il marito che stava cercando di strangolarsi ma che respirava ancora. L’uomo, fermato, ha confessato ma gli inquirenti sono ancora al lavoro per ricostruire la dinamica e per capire se l’abbia strangolata o soffocata con una busta di plastica.


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