Germania, il pareggio destra-sinistra

by Sergio Segio | 18 Settembre 2013 7:58

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E BERLINO — Angela Merkel e Sigmar Gabriel saranno la nuova coppia della politica tedesca in un governo di grande coalizione? Sono in molti a scommetterlo quando ormai mancano solo quattro giorni alle elezioni. Un’intesa tra i due maggiori partiti sembra molto probabile, soprattutto se i liberali non riusciranno ad entrare in Parlamento. Gli ultimi sondaggi li accreditano ai margini della soglia di sbarramento del cinque per cento. E, oltretutto, i rapporti tra i cristiano-democratici e gli attuali alleati stanno peggiorando visibilmente dopo che la Fdp ha iniziato una massiccia campagna chiedendo agli elettori il «secondo voto» (in Germania si sceglie sia il candidato del collegio che la lista di un partito). Un soccorso necessario tanto per sopravvivere quanto per contribuire alla riconferma della maggioranza uscente.
Il presidente della Spd e la cancelliera hanno già fatto le prove generali in maggio, quando Angela Merkel è stata l’ospite d’onore delle celebrazioni di Lipsia per i centocinquanta anni del partito di Willy Brandt ed Helmut Schmidt. Molti sorrisi, in quella occasione. Il candidato cancelliere Peer Steinbrück, che è stato già ministro delle Finanze nel primo governo guidato dalla donna più potente del mondo, ha detto ripetutamente invece di non essere disponibile a ripetere quella esperienza.
Nel partito socialdemocratico si sta cominciando a prendere in seria considerazione l’ipotesi di un accordo con la Cdu, anche perché le speranze di dare vita ad un governo rosso-verde guidato da Steinbrück (su cui la Spd ha puntato dall’inizio della campagna elettorale) sono ormai sempre più ridotte. Secondo la Süddeutsche Zeitung, anzi, sarebbe già iniziata la discussione sui futuri incarichi. Per Gabriel, che diventerebbe vice cancelliere, si potrebbero aprire le porte del Ministero degli Esteri, di quello delle Finanze o di quello dei Trasporti e delle Infrastrutture a cui si aggiungerebbe la delega per l’Ambiente, di cui è stato già responsabile nel governo di Gerhard Schröder. Alla Spd andrebbero in tutto sei dicasteri, di cui tre a donne.
Le grandi manovre per un governo di larghe intese sono state accelerate in primo luogo dai risultati delle elezioni in Baviera, dove i liberali sono rimasti fuori dal parlamento regionale, e dai rilevamenti delle intenzioni di voto che attribuiscono un peso sostanzialmente analogo alle forze politiche di maggioranza e a quelle di opposizione. Una grande coalizione sarebbe lo scenario obbligato, a maggior ragione, se il nuovo partito anti-euro Alternativa per la Germania riuscisse ad entrare nel Bundestag sottraendo consensi all’Unione Cdu-Csu e ai liberali. E’ accreditato del 3-4 per cento circa, ma i primi a dire che i sondaggi possono sbagliare sono coloro che li realizzano.
Paolo Lepri

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