Grecia, niente immunità ai deputati-picchiatori

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Anche la corte suprema di Areios Pagos ha chiesto di poter processare Panagiotaros e Kassidiaris per violenza contro il sindaco di Meligalas, nel Peloponneso, durante un suo discorso in ricordo delle vittime dei nazifascisti e delle battaglie dei partigiani della zona contro i reparti dei collaborazionisti. La stessa corte esamina il caso dell’ex ministro delle Finanze socialista Papakonstantinou in relazione alla famosa «Lista Lagardere» di evasori fiscali in Svizzera, nella quale si trovano anche i suoi parenti.
Intanto il «fuhrer» di Alba Dorata, Nikos Mixaloliakos, e i suoi vice Xristos Pappas e Yainnis Lagos sono rimasti in carcere: il pubblico ministero gli ha negato il permesso di partecipare al voto in parlamento sui loro camerati. Per Alba Dorata il divieto dimostra «è caduta per sempre la facciata democratica dell’arco costituzionale». Durante il dibattito parlamentare Panagiotaros ha minacciato: «L’opinione pubblica ha capito lo show e gli elettori lasciano Nuova Democrazia per venire in massa con noi. Alba Dorata era e restarà qui dentro… ». Per Kassidiaris il governo «cerca di abolire la costituzione» ed «esegue ordini dei poteri stranieri come la Commissione Europea e gli Stati uniti». Insomma il complotto massonico, giudaico, comunista.
Nel frattempo la polizia sembra aver scoperto il primo vero arsenale di Alba Dorata con l’irruzione in due case del latitante – armatore di facciata – Anastasios Pallis: nella prima ha trovato venti armi semiautomatiche americane registrate come da caccia, 60 coltelli di vario tipo, come quelli che usano le squadracce di Alba Dorata, dieci mirini e due apparecchi laser; nella seconda un «museo personale nazista» con 10 pistole, 24 mirini, grandi quantitativi di munizioni e caricatori, numerosi telefonini e carte sim, apparecchi di sorveglianza e di comunicazione. La polizia cerca ora di aprire un container abbandonato da mesi da Pallis nella dogana con l’etichetta «materiale di navigazione aerea per riparazione».
Pallis è un personaggio oscuro (è invischiato anche nello scandalo del Monastero di Batopedi, quando si presentava come consigliere economico del monastero per svendere 28.000 ettari delle sue proprietà ai privati), divenuto improvvisamente principale azionista del maggior giornale domenicale di Grecia, Proto Thema. Non a caso domenica scorsa il giornale aveva attaccato sulla sua prima pagina Alexis Tsipras e Syriza rilanciando la teoria degli opposti estremisti, con scenari hollywoodiani di intercettazioni dei telefoni di Tsipras e del suo partito, che dimostrerebbero come il partito della sinistra alimenti la violenza politica in Grecia. Argomento caro al governo di Samaras a al suo partito Nuova Democrazia, ma anche ai socialisti di Pasok, secondo i quali Syriza è l’altra faccia delle violenza di Alba Dorata. Alcuni consiglieri di Samaras non esitano a chiedere provvedimenti di vario tipo contro Syriza, sostendendo che i suoi parlamentari vogliono abbattere il governo partecipando a occupazioni e proteste.


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