Datagate, ultima rivelazione sull’Italia “46 milioni di telefonate tracciate”

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La tensione Usa-Europa è ormai al calor bianco: secondo il sito Cryptome, un antenato di Wikileaks, la Nsa ha spiato qualcosa come 46 milioni di telefonate in Italia tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013, ed è un dato che farà aumentare le proteste. La crisi nel rapporto Europa-Usa aperta dal “datagate”, e soprattutto dalle intercettazioni dei cellulari di Angela Merkel, si fa sempre più grave.
Almeno dal 2010 Barack Obama sapeva che gli 007 della Nsa spiavano la Cancelliera e approvò l’operazione chiedendo poi il rapporto più esauriente possibile, ha scritto ieri «fonti del servizio segreto Usa». «Voglio sapere tutto di quella donna, chi è veramente? », avrebbe detto il presidente. «Non è vero nulla», ha replicato da oltre Atlantico il portavoce della National Security Agency. «Il nostro capo, il generale Keith Alexander, non ha mai discusso nel 2010 con il presidente di una presunta operazione di intelligence riguardante la cancelliera Merkel. Le affermazioni dei media che affermano il contrario non sono vere».
Ma i tedeschi non ammettono ragioni: «Lo spionaggio di un paese amico, da noi in Germania, è un reato perseguibile dal codice penale», ha ammonito il ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich. Ma Washington replica: «Gli Usa raccolgono all’estero informazioni dello stesso tipo di quelle raccolte da altri paesi», ha commentato lapidaria Caitlin Hayden, portavoce del National Security Council. Veritiere o no, le accuse di sono gravi. Perché appena mercoledì scorso, in una telefonata confidenziale, Obama aveva assicurato alla Cancelliera di essere stato sempre tenuto all’oscuro della vicenda. Ha dunque mentito ad un leader alleato? O mentono i media? Comunque la smentita della Nsa parla del 2010, non di anni precedenti o successivi.
Fu il capo della Nsa Keith Alexander, almeno secondo la ricostruzione del giornale tedesco, a informare personalmente il presidente dell’operazione. «Obama allora non decise di fermare l’operazione, ma al contrario volle che continuasse», dice, citato da un’anonima fonte dei servizi segreti Usa. Non è tutto: in seguito, la Casa Bianca ordinò alla Nsa di compilare un dossier il più esauriente possibile. Eseguì l’ordine un commando segreto delle forze speciali della Nsa per la cyberwar: ben 18 persone, al lavoro con i congegni più moderni al 4° piano dell’ambasciata Usa a un passo dalla Porta di Brandeburgo e a 800 mt dalla Cancelleria. Captarono non solo le comunicazioni del cellulare della signora Merkel appartenente al suo partito, la Cdu, bensì anche l’apparecchio più nuovo, e ritenuto più sicuro dai servizi tedeschi (Bnd), fornitole appena l’estate scorsa. Quindi le intercettazioni sarebbero continuate fino a pochissimo tempo fa.
Il rapporto su “quella donna”, con una procedura non abituale, non fu inviato alla centrale della Nsa bensì direttamente alla Casa Bianca. Il clima è pesante. Una delegazione del Bnd vola a Washington. Dura reazione alle accuse a Obama dal ministro degli Esteri, Guido Westerwelle: «Anche per i diplomatici, sul nostro territorio vigono le nostre leggi; questi fatti altamente dannosi minacciano di minare i legami che ci uniscono e di cui, davanti alle sfide del 21mo secolo, abbiamo bisogno più che mai». A Berlino, la fiducia negli Usa appare totalmente in pezzi.


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