Obama pronto a cambiare i vertici dell’intelligence

by Sergio Segio | 23 Ottobre 2013 8:48

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WASHINGTON — Nuove rivelazioni in arrivo nello scandalo Nsa e tentativi di difesa da parte della Casa Bianca messa sotto accusa dagli alleati vittime dello spionaggio. Una tempesta che non è destinata a placarsi, spinta dal vento delle indiscrezioni continue.
Nella serata di lunedì, Barack Obama ha chiamato il presidente francese Hollande infuriato dopo aver «scoperto» che gli Usa hanno intercettato 73 milioni di email di cittadini transalpini. La Casa Bianca ha promesso una «revisione» dell’attività di intelligence, cercando di combinare l’esigenze di sicurezza con i diritti alla privacy dei cittadini. Principio tenue nella circostanza. Difficile pensare che un rastrellamento così massiccio e ampio di dati sia legato solo alla lotta al terrorismo internazionale. Anche perché la «rete» è stata gettata non solo in Francia ma anche in Paesi dove la minaccia qaedista non è così aggressiva. I portavoce di Parigi hanno recepito il messaggio Usa e hanno espresso la volontà di abbassare i toni. Però resta la richiesta di spiegazioni. E la questione potrebbe essere discussa domani in occasione del Consiglio europeo in programma in Lussemburgo.
Forse anche per dare l’idea di un cambio a Washington è dato per probabile un avvicendamento ai vertici della Nsa, l’agenzia impegnata nella sorveglianza a livello globale. Ormai pare scontato che il direttore Keith Alexander, 61 anni, lasci la poltrona in marzo. La sua è stata una leadership lunghissima — è al comando dal 2005 — e non c’è dubbio che il generale abbia esteso la raccolta di informazioni grazie a nuovi apparati e fondi robusti. Indiscrezioni aggiungono: Alexander, insieme ai suoi vice, è rimasto deluso e sorpreso dalla Casa Bianca, rea di non averlo difeso in modo adeguato. Un malessere che si sarebbe trasformato in rabbia visto che l’Nsa ha agito in base a ordini governativi e con l’avvallo del Congresso. Dall’altra parte, da buon militare, il generale dovrebbe sapere che quando nascono problemi — e che problemi — qualche testa rischia di saltare.
Il passaggio finale di Alexander non sarà però tranquillo. Altro sta per uscire dalle migliaia di file segreti dell’Nsa trafugati dall’ex dipendente Edward Snowden, oggi in esilio in Russia. Glenn Greenwald, il giornalista-attivista con il quale la talpa ha collaborato, ha annunciato la diffusione di nuovi documenti suscettibili di creare grande imbarazzo a Washington. I documenti dovrebbero essere di due tipi. I primi riguardano numerosi Paesi finiti sotto le antenne dell’intelligence. Ieri da Parigi hanno confermato come le ambasciate francesi negli Usa e all’Onu siano state oggetto delle attenzioni spionistiche. Un trattamento riservato anche ad altri alleati dell’America. Secondo Greenwald gli Usa hanno condotto operazioni aggressive in tutta l’America Latina: su Brasile e Messico è emerso molto, ora potrebbe essere il turno di altri Paesi.
Il secondo fronte riguarda invece il terreno di caccia statunitense. Le future rivelazioni riguarderanno i controlli adottati dall’Nsa nei riguardi dei cittadini Usa. Anche qui molto è già stato pubblicato, ora si avranno dettagli ed elementi che potrebbero aumentare il volume delle reazioni contro la Casa Bianca.
Guido Olimpio

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