Sbarchi. Save the Children: ”E’ record di minori negli ultimi 3 anni”

by Sergio Segio | 7 Ottobre 2013 15:33

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ROMA –Sbarchi di minori, nel 2013 sono circa 6 mila quelli arrivati in Italia via mare ed è record degli ultimi tre anni. È quanto spiega Save the Children a Redattore Sociale riportando i dati dei migranti sbarcati in Italia negli ultimi mesi. Al 30 settembre del 2013, infatti, su circa 30 mila persone giunte via mare in tutto il Sud Italia, sono circa 5.800 i minori, tra accompagnati e non, ma soltanto negli ultimi giorni ne sono arrivati già un altro centinaio. Superati i dati del 2011, quando sulle coste italiane arrivarono 62.600 migranti, di cui minori 4.499, quasi tutti non accompagnati (4.209 non accompagnati) e per la maggior parte arrivati a Lampedusa. Nel 2012, poi, i dati sugli sbarchi si sono ridimensionati: su 13.270 arrivi, i minori sono stati 2.279. “Sempre più famiglie sono disposte a far affrontare questo viaggio rischioso ai minori – ha spiegato Save the Children -. Questo vuol dire che le realtà da cui arrivano sono realmente disperate. La maggior parte di loro, infatti, arriva da Eritrea, Somalia, Palestina e Siria”.

Lampedusa. Attualmente sono 928 migranti i migranti giunti via mare sull’isola, di cui 202 minori e di questi ultimi 41 superstiti del naufragio di venerdì mattina (40 non accompagnati e uno accompagnato). “Gran parte di essi ha tra gli 11 e i 17 anni – ha spiegato Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children a Lampedusa -, ma soprattutto tra i minori accompagnati ci sono bambini molto piccoli, anche di 3-4 anni”. Secondo Save the Children, però, le condizioni di vita dei migranti sono drammatiche. “Abbiamo più di 900 persone in un centro che potrebbe ospitarne massimo 300 in situazioni di emergenza – ha spiegato Ungaro -, quindi ne abbiamo 3 volte tanto. È una situazione indegna”. La struttura di accoglienza, inoltre, ha anche due padiglioni non agibili. “Uno è quello andato bruciato anni fa – spiega Ungaro -. Nell’altro, invece, ieri abbiamo trovato alcuni migranti che si riparavano per la pioggia, ma è pericoloso”.

Difficili condizioni igieniche. Ai migranti vengono distribuiti regolarmente pasti e vestiario, ha aggiunto Ungaro. C’è anche un’infermeria, ma le difficili condizioni meteo rendono tutto più difficile. “In questo momento sta piovendo – ha raccontato Ungaro -. Ci sono centinaia di persone che hanno dormito all’aperto, anche minori, nonostante la pioggia. Dormono su materassi di gommapiuma che si stanno bagnando tutti”. A pesare, soprattutto le difficili condizioni igieniche. “Ci sono pochi bagni – ha affermato Ungaro -. Nel padiglione per le donne e i bambini, che dovrebbe ospitare solo 50 persone, ci sono due bagni di cui uno rotto fino a ieri. Poi ci sono stanzoni da 4 metri per 10 dove ci sono fino a 40 tra letti e materassi messi un po’ ovunque. Una situazione difficile e insostenibile, in particolare per i minori”.

Visita dei ministri a Lampedusa. L’arrivo di diversi esponenti delle istituzioni in questi giorni ha mosso un po’ le acque. “La permanenza dei minori nel centro, prima del naufragio, era di circa una settimana o dieci giorni – ha aggiunto Ungaro -. Sicuramente abbiamo visto dei segnali, ma si potrebbe fare di più. Parliamo di meno di mille persone e il loro trasferimento non dovrebbe essere complicatissima”. Ancora nessuna destinazione certa per i 41 minori superstiti, ma per loro, ha aggiunto Ungaro, si tratta solo di attendere il trasferimento. “I minori in quanto tale hanno il diritto di restare in Italia almeno fino ai 18 anni – ha spiegato -. Gli ultimi arrivati sono migranti che provengono da paesi in guerra, come Somalia, Eritrea e Siria e tutti hanno la possibilità di avanzare, poi, una richiesta d’asilo o di protezione internazionale. Tuttavia, non è detto che i ragazzi vogliano restare in Italia, spesso hanno parenti e amici in altri paesi europei. Quello che chiediamo è il trasferimento immediato in particolare dei minori nelle comunità in Italia a seconda della disponibilità, ma con standard di maggiore qualità. Qui a Lampedusa l’accoglienza non è degna di un paese civile”.(ga) 

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