Pressione fiscale Più «punite» le medie imprese
Il dato emerge dall’indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane, realizzata da Mediobanca e Unioncamere. Nell’anno della crisi (2011) oltre il 20% delle medie imprese (796 su 3.594) ha chiuso il bilancio in rosso. La pressione fiscale non è il solo problema che le aziende devono affrontare. Rilevanti sono anche gli ostacoli da superare per avere prestiti dal sistema bancario. La domanda nel primo semestre 2013 si è rivelata sostenuta ma oltre 4 imprese su 10 denunciano difficoltà a ottenere credito: il 50% delle medie imprese ha dichiarato di voler richiedere finanziamenti bancari, non solo in risposta all’esigenza di gestire le attività ordinarie (nel 43,8% circa dei casi), ma anche per realizzare nuovi investimenti (36,7%) o implementare quelli già avviati (13,3%). La difficoltà nell’accesso al credito è in aumento: la segnala il 43% di quanti intendevano farvi ricorso nell’arco dei mesi iniziali del 2013, contro il 37% delle imprese che nell’ultimo semestre del 2012 si erano rivolte alle banche. Eppure — osserva l’indagine Mediobanca-Unioncamere — la struttura finanziaria delle medie imprese risulta solida con una dotazione di mezzi propri sufficiente a finanziare integralmente gli attivi immobilizzati (61,3% contro 45,7% nella media del periodo 2002-2011). Le attività liquide hanno una rilevanza contenuta (11,7% del totale), indicando una conduzione d’impresa concentrata sulle attività operative e produttive che non cede alla diversificazione in impieghi di natura finanziaria.
Nonostante la crisi abbia fatto scomparire in dieci anni quasi 500 medie imprese, queste, secondo il rapporto, si confermano la punta di diamante delle nostre esportazioni: nel 2012 il 90% delle nostre aziende ha mostrato propensione all’estero, che rappresenta comunque il 51% del fatturato. Non così per le piccole. Secondo l’Istat il 57,8% delle aziende con almeno 3 addetti svolge l’attività solo sul mercato locale.
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